Ordinazione Episcopale di Padre Giuseppe Dąbrowski trasmessa in diretta online

L’Ordinazione Episcopale di Padre Giuseppe Dąbrowski avrà luogo nella Basilica di San Pietro Apostolo a London Ontario in Canada martedì 14 aprile alle ore 15.00 locali, cioè alle ore 21.00 in Italia.

Il principale Vescovo consacrante sarà l’Ordinario della Diocesi di London Ontario, Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Ronald Fabbro, mentre l’omelia durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica sarà pronunciata da Sua Eminenza Reverendissima il Cardinale Thomas Christopher Collins, Ordinario dell’Arcidiocesi di Toronto.

La Solenne Concelebrazione Eucaristica durante la quale Padre Giuseppe Dąbrowski riceveràl’ordinazione Episcopale potrà essere seguita alle 21.00 in diretta online  sul sito internet, aprendo il link:

https://www.youtube.com/watch?v=cEr2_T7BFiw

Auguri di Buona Pasqua 2015

“Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. 
Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria”. (Col 3, 1-4)

“Resta con noi, Signore Gesù !”

Gesù esaudisce questa richiesta dei discepoli di Emmaus e degli uomini di tutti i tempi e rimane in noi e con noi: nella Parola, nei fratelli più deboli, nel perdono che ci dona, nell’Eucarestia.

Lasciamo che la nostra vita sia rischiarata dalla perenne presenza del Risorto, l’unico che può donare la vera gioia con il dono del Suo Santo Spirito, auguriamo che il Signore Risorto conceda a ciascuno di noi  questo prezioso dono, per trasformare e rendere il nostro cuore sempre più gioioso, grato e aperto ad ogni sorella e fratello incontrati sulla via della nostra vita.

Dal Rettore e da  tutta la Comunità Micaelita del Santuario

Buona Santa Pasqua !

TRIDUO PASQUALE DELLA PASSIONE, MORTE E RISUREZZIONE DI CRISTO

“Domani è il Giovedì Santo. Nel pomeriggio, con la Santa Messa “nella Cena del Signore”, avrà inizio il Triduo Pasquale della passione, morte e risurrezione di Cristo, che è il culmine di tutto l’anno liturgico e anche il culmine della nostra vita cristiana.

Il Triduo si apre con la commemorazione dell’Ultima Cena. Gesù, la vigilia della sua passione, offrì al Padre il suo corpo e il suo sangue sotto le specie del pane e del vino e, donandoli in nutrimento agli Apostoli, comandò loro di perpetuarne l’offerta in sua memoria. Il Vangelo di questa celebrazione, ricordando la lavanda dei piedi, esprime il medesimo significato dell’Eucaristia sotto un’altra prospettiva. Gesù – come un servo – lava i piedi di Simon Pietro e degli altri undici discepoli (cfr Gv 13,4-5). Con questo gesto profetico, Egli esprime il senso della sua vita e della sua passione, quale servizio a Dio e ai fratelli: «Il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire» (Mc 10,45).

Questo è avvenuto anche nel nostro Battesimo, quando la grazia di Dio ci ha lavato dal peccato e ci siamo rivestiti di Cristo (cfr Col 3,10). Questo avviene ogni volta che facciamo il memoriale del Signore nell’Eucaristia: facciamo comunione con Cristo Servo per obbedire al suo comandamento, quello di amarci come Lui ci ha amato (cfr Gv 13,34; 15,12). Se ci accostiamo alla santa Comunione senza essere sinceramente disposti a lavarci i piedi gli uni agli altri, noi non riconosciamo il Corpo del Signore. E’ il servizio di Gesù che dona sé stesso, totalmente.

Poi, dopodomani, nella liturgia del Venerdì Santo meditiamo il mistero della morte di Cristo e adoriamo la Croce. Negli ultimi istanti di vita, prima di consegnare lo spirito al Padre, Gesù disse: «E’ compiuto!» (Gv 19,30). Che cosa significa questa parola?, che Gesù dica: “E’ compiuto”? Significa che l’opera della salvezza è compiuta, che tutte le Scritture trovano il loro pieno compimento nell’amore del Cristo, Agnello immolato. Gesù, col suo Sacrificio, ha trasformato la più grande iniquità nel più grande amore.

Nel corso dei secoli ci sono uomini e donne che con la testimonianza della loro esistenza riflettono un raggio di questo amore perfetto, pieno, incontaminato. Mi piace ricordare un eroico testimone dei nostri giorni, Don Andrea Santoro, sacerdote della diocesi di Roma e missionario in Turchia. Qualche giorno prima di essere assassinato a Trebisonda, scriveva: «Sono qui per abitare in mezzo a questa gente e permettere a Gesù di farlo prestandogli la mia carne … Si diventa capaci di salvezza solo offrendo la propria carne. Il male del mondo va portato e il dolore va condiviso, assorbendolo nella propria carne fino in fondo, come ha fatto Gesù» (A. Polselli, Don Andrea Santoro, le eredità, Città Nuova, Roma 2008, p. 31). Questo esempio di un uomo dei nostri tempi, e tanti altri, ci sostengano nell’offrire la nostra vita come dono d’amore ai fratelli, ad imitazione di Gesù. E anche oggi ci sono tanti uomini e donne, veri martiri che offrono la loro vita con Gesù per confessare la fede, soltanto per questo motivo. E’ un servizio, servizio della testimonianza cristiana fino al sangue, servizio che ci ha fatto Cristo: ci ha redento fino alla fine. E questo è il significato di quella parola “E’ compiuto”. Che bello sarà che tutti noi, alla fine della nostra vita, con i nostri sbagli, i nostri peccati, anche con le nostre buone opere, con il nostro amore al prossimo, possiamo dire al Padre come Gesù: “E’ compiuto”; non con la perfezione con cui lo ha detto Lui, ma dire: “Signore, ho fatto tutto quello che ho potuto fare. E’ compiuto”. Adorando la Croce, guardando Gesù, pensiamo all’amore, al servizio, alla nostra vita, ai martiri cristiani, e anche ci farà bene pensare alla fine della nostra vita. Nessuno di noi sa quando avverrà questo, ma possiamo chiedere la grazia di poter dire: “Padre, ho fatto quello che ho potuto. E’ compiuto”.

Il Sabato Santo è il giorno in cui la Chiesa contempla il “riposo” di Cristo nella tomba dopo il vittorioso combattimento della croce. Nel Sabato Santo la Chiesa, ancora una volta, si identifica con Maria: tutta la sua fede è raccolta in Lei, la prima e perfetta discepola, la prima e perfetta credente. Nell’oscurità che avvolge il creato, Ella rimane sola a tenere accesa la fiamma della fede, sperando contro ogni speranza (cfr Rm4,18) nella Risurrezione di Gesù.

E nella grande Veglia Pasquale, in cui risuona nuovamente l’Alleluia, celebriamo Cristo Risorto centro e fine del cosmo e della storia; vegliamo pieni di speranza in attesa del suo ritorno, quando la Pasqua avrà la sua piena manifestazione.

A volte il buio della notte sembra penetrare nell’anima; a volte pensiamo: “ormai non c’è più nulla da fare”, e il cuore non trova più la forza di amare… Ma proprio in quel buio Cristo accende il fuoco dell’amore di Dio: un bagliore rompe l’oscurità e annuncia un nuovo inizio, qualcosa incomincia nel buio più profondo. Noi sappiamo che la notte è “più notte”, è più buia poco prima che incominci il giorno. Ma proprio in quel buio è Cristo che vince e che accende il fuoco dell’amore. La pietra del dolore è ribaltata lasciando spazio alla speranza. Ecco il grande mistero della Pasqua! In questa santa notte la Chiesa ci consegna la luce del Risorto, perché in noi non ci sia il rimpianto di chi dice “ormai…”, ma la speranza di chi si apre a un presente pieno di futuro: Cristo ha vinto la morte, e noi con Lui. La nostra vita non finisce davanti alla pietra di un sepolcro, la nostra vita va oltre con la speranza in Cristo che è risorto proprio da quel sepolcro. Come cristiani siamo chiamati ad essere sentinelle del mattino, che sanno scorgere i segni del Risorto, come hanno fatto le donne e i discepoli accorsi al sepolcro all’alba del primo giorno della settimana.

Cari fratelli e sorelle, in questi giorni del Triduo Santo non limitiamoci a commemorare la passione del Signore, ma entriamo nel mistero, facciamo nostri i suoi sentimenti, i suoi atteggiamenti, come ci invita a fare l’apostolo Paolo: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,5). Allora la nostra sarà una “buona Pasqua”.

Catechesi del Santo Padre Francesco – Udienza Generale – Mercoledì 1° Aprile  2015

SOLENNITA’ DI SAN GIUSEPPE: CONCERTO DELLA BANDA MUSICALE DI CASTEL SANT’ELIA

Giovedì 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, la santa Messa solenne delle ore 18.00 - celebrata dal Rettore p. Pietro e concelebrata da p. Giuseppe, p. Riccardo e p. Giorgio - è stata animata liturgicamente dalla Banda Musicale di Castel Sant’Elia, diretta dal Maestro Rino Fabrizi.

Tra i presenti, il Sindaco, il Vice Sindaco e il Luogotente dei Carabinieri. Durante la sua omelia P. Pietro ha focalizzato l’attenzione dei fedeli sulle virtù di San Giuseppe, invitando l’assemblea ad imitare il grande patriarca, uomo saggio, forte, silenzioso e obbediente, che con grande coraggio e fedeltà ha custodito la Santa Famiglia.

Al termine della Celebrazione Eucaristica la Banda Musicale di Castel Sant’Elia ha tenuto un concerto durante il quale sono stati eseguiti diversi brani.

A fine serata ha preso la parola il “padrone di casa”, il Rettore del Santuario padre Pietro Burek, che ha ringraziato il Maestro e la Banda Musicale di Castel Sant’Elia per la bella esecuzione dei brani ed ha rivolto un sentito ringraziamento al Sindaco, alle autorità presenti, al Presidente Marco Imbrauglio e a coloro che hanno organizzato l’evento.

Marina SPINOSA

CONCERTO DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM “ANNUNCIAMO CHE… - GŁOSIMY, ŻE…” DEL GRUPPO MUSICALE “MICHAEL.IT”

“Annunciamo che…”,questo è il titolo dell’evento musicale e del tanto atteso Concerto del gruppo musicale “Michael.it”, composto dai seminaristi del Santuario, che si è tenuto mercoledì 18 marzo nella Basilica di san Giuseppe, alla vigilia della solennità del grande Patriarca. Tre anni fa, nella stessa Basilica, lo stesso giorno e alla stessa ora, il gruppo musicale si esibiva per la prima volta in occasione della prima domenica dedicata al Beato Fondatore p. Bronislao Markiewicz, nell’anno di Giubileo della Congregazione di san Michele Arcangelo.

Presentatore d’eccezione della serata, p. Pietro Burek, Rettore del Santuario Maria SS. “ad Rupes” il quale, tra un’esecuzione e l‘altra mentre belle foto e immagini scorrevano sul megaschermo, ha raccontato la storia della nascita del gruppo musicale (riportato anche sul libretto del CD) e tutto il faticoso e affascinante lavoro di preparazione e registrazione del nuovo album, che è stato messo a punto in Polonia presso lo “Studio Raven”  da  Krzysztof  Krupa, eccezionale  tecnico del suono, al quale è stato indirizzato un grande applauso.

Il concerto si è aperto con  il brano “Dell’aurora tu sorgi più bella”,  per rendere omaggio a Maria Santissima, padrona di casa di questo luogo sacro. Molti i brani presentati, conosciuti e spesso cantati durante la Liturgia Eucaristica,  ed anche l’Inno al Beato Bronislao, scritto appositamente tre anni fa da Magda Chimielecka, lungamente applaudita.  Oltre ai brani del CD, sono stati proposti anche altri due nuovi canti: “Vi amo così” e “Re di Gloria

Il repertorio dei nostri seminaristi è dunque sempre più vasto!

Presenti alla serata Mons. Tymon Chmielecki e P. Bogusław Turek, il Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini con il Vice Sindaco Elvio Parmeggiani, il Comandante della stazione dei Carabinieri Davide Querci, la Dott.ssa Maria Giovanna Graziani.

Questo concerto, come anche il CD, sono il risultato del grande impegno di questi ultimi tre anni dei componenti del gruppo musicale: Paolo, Luca, Adrian e  p. Tommaso,  un impegno che ha come scopo l’accompagnamento liturgico ed il coinvolgimento di tanti giovani, che sono al centro del carisma della Congregazione di san Michele Arcangelo.

Molto bella e coinvolgente anche la testimonianza che il seminarista Luca ha reso durante il concerto e che riportiamo integralmente qui di seguito.

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INVITO AL CONCERTO DI PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM

Mercoledì 18 marzo, nella Vigilia della Solennità di San Giuseppe, alle ore 19.00 invitiamo al Concerto del Gruppo Musicale “Michael.it” dei Seminaristi del Santuario che presenteranno il loro nuovo album dal titolo

“ANNUNCIAMO CHE… - GŁOSIMY, ŻE...”

Il concerto avrà luogo nella Basilica di San Giuseppe. Al termine dell’evento seguirà un momento di agape fraterna cui tutti sono invitati.

NON MANCATE A QUESTO APPUNTAMENTO DA TEMPO PREANNUNCIATO, TANTO BELLO E TANTO ATTESO. VI ASPETTIAMO NUMEROSI.

Temperanza e lavoro: libertà per Dio

Questo è il titolo della meditazione che don Giovanni Boggio, professore emerito di Sacra Scrittura presso l’Istituto teologico-filosofico “San Pietro” di Viterbo, ha voluto condividere con tutta la nostra comunità religiosa, nell’ambito dell’incontro comunitario di giovedì 19 febbraio 2015. Questo è il primo di una serie di temi proposti dal Superiore Generale della Congregazione di San Michele Arcangelo con una speciale lettera in occasione del quarto anno della grande Novena in preparazione al 1° centenario dell’approvazione della nostra Congregazione che si celebrerà nel 2021. I temi proposti sono molti importanti perché riguardano l’espressione dello stile dell’identità micaelita: la riflessione su di essi ci permette infatti di ritornare alle nostre radici per ripartire da esse e perseverare in questo stile di vita con rinnovato impegno e con uno spirito nuovo.

L’incontro con don Giovanni, avvenuto proprio all’inizio di questo “tempo favorevole” che è la Quaresima, è stato molto bello e arricchente. Don Giovanni con grande maestria ci parlato delle radici e dei riferimenti presenti nella Sacra Scrittura, soffermandosi in particolare sulla virtù della temperanza e sottolineandone la grande importanza nella vita di ogni religioso e nella vita di ogni buon cristiano, poiché essa porta ad un profondo e sano equilibrio nel vivere questi “ nostri giorni”.

Come sempre siamo rimasti affascinati dal messaggio trasmessoci da don Giovanni, come anche dall’esempio tangibile della sua vita che parla non solo della virtù della temperanza, ma anche della sua umiltà. Per tutto questo e molto ancora a lui va tutta la nostra gratitudine e riconoscenza.

P. Pietro Burek

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