Celebrazione del 1° anniversario del passaggio alla vita eterna di Padre Marian Babula

Giovedì 21 giugno alle ore 18.00, nella Basilica di San Giuseppe ha avuto luogo la concelebrazione Eucaristica in suffragio di Padre Marian Babula, nel 1° anniversario del suo passaggio alla vita eterna. La concelebrazione è stata presieduta da S. Em.za Rev.ma il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, concelebrata da sacerdoti amici e confratelli del defunto Padre Mariano.

Riportiamo le parole del saluto del Rettore del Santuario, Padre Pietro Burek, pronunciate all'inizio della Santa Messa,  che illustrano molto bene il significato di tale celebrazione:

“Carissimi, come tutti ben sappiamo e ricordiamo, Padre Marian Babula è stato improvvisamente e inaspettatamente chiamato dal Signore a passare da questa vita, alla vita eterna, l'anno scorso, esattamente il 15 giugno, nella festa del Corpus Domini.
Alcuni giorni dopo, il 21 giugno di un anno fa, la sua salma, nel suo ultimo viaggio terreno, ha raggiunto la Casa Madre della Congregazione di San Michele Arcangelo a Miejsce Piastowe, luogo nel quale Padre Mariano ha iniziato il suo cammino vocazionale verso la vita religiosa e sacerdotale. Proprio in quel Santuario Mariano, nella Chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria e a San Michele, abbiamo dato l'ultimo saluto al nostro caro Padre Mariano e abbiamo accompagnato la sua salma per la sepoltura nel cimitero della Congregazione, dove ora riposa nell'attesa del giorno beato della risurrezione.

A un anno di distanza da quei tristi avvenimenti, carichi comunque di tanta speranza, oggi siamo qui riuniti nel Santuario di Maria Santissima "ad Rupes" per ricordare Padre Mariano e pregare per la sua anima.

A questo santuario Padre Mariano è stato legato fin dal suo arrivo in Italia. Qui si è preparato al sacerdozio e qui ha trascorso la maggior parte del suo ministero sacerdotale. Dal 2000 al 2006 ha ricoperto anche l'incarico di Rettore del Santuario, servendo fedelmente la Madonna e quanti venivano in questo sacro luogo.

Per questo motivo, oggi desideriamo offrire al Signore la nostra preghiera per il defunto Padre Mariano, nel primo anniversario del suo passaggio alla vita eterna, deponendola nelle mani della nostra Madre Celeste Maria SS. "ad Rupes", fiduciosi nella sua intercessione.
In questa celebrazione e in questo momento di preghiera comunitaria ci guiderà Sua Eminenza Reverendissima, il Cardinale João Braz de Aviz, Prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, che ora vorrei tanto salutare e ringraziare.

Eminenza, per tutti noi è sempre un grande onore e una grandissima gioia poterLa  accogliere nel nostro Santuario, che Lei conosce molto bene,  avendo qui celebrato e pregato in altre occasioni.

La saluto cordialmente e La ringrazio per aver accolto l'invito a presiedere questa celebrazione. Ma oggi vorrei anche esprimerLe tutta la nostra gratitudine per la Sua disponibilità e benevolenza sempre dimostrate nei riguardi della nostra Comunità Religiosa. 
Saluto con affetto tutti gli amici e i collaboratori del defunto Padre Mariano che prestano il loro servizio nella Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, ed anche nelle altre congregazioni, ringraziandoli per la loro presenza in questo momento di preghiera comune.

Saluto il Signor Davide Querci, Luogotenente della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia.

Infine, saluto i miei confratelli e tutti voi, cari fratelli e sorelle.

Eminenza Reverendissima, Le chiedo ora, a nome di tutti noi, di guidarci in questo momento di preghiera che intendiamo offrire per il defunto e nostro caro amico Padre Mariano, affinché possa vivere eternamente unito a Gesù Cristo, sommo ed eterno sacerdoteˮ.


 

SOLENNITA’ DEL CORPUS DOMINI

Ogni anno, con la grande festa del Corpus Domini la Chiesa celebra l’istituzione dell’Eucaristia durante l’ultima Cena. Grandi sono i festeggiamenti in Italia e in ogni parte del mondo.

Anche al Santuario Maria SS “ad Rupes” ci sono stati grandi preparativi per celebrare con grande solennità questa importante ricorrenza.

La sera di sabato, infatti, un gruppo di fedeli del Santuario, coordinati dal “Team Organizzativo del Santuario” hanno predisposto ed allestito  la tradizionale “infiorata” lungo il viale del Santuario. I lavori si sono protratti fino a notte fonda ma tutto il materiale per preparare lo splendido tappeto “fiorito” ha richiesto mesi di preparazione  e tanta pazienza e dedizione da parte di alcune gentili signore che ogni anno, con tanta generosità, si assumono questo gravoso compito.

Al termine della Santa Messa delle ore 9.30, celebrata da Padre Pietro Burek, Rettore del Santuario, tutta l’assemblea si è trasferita fuori per accogliere il “Corpo del Signore”, l’Ostia consacrata custodita nell’ostensorio e trasportata processionalmente dal Parroco di Castel Sant’Elia, Padre Riccardo e accompagnata dalla Banda musicale di Castel Sant'Elia. Dopo una sosta davanti alla Basilica di San Giuseppe, durante la quale P. Riccardo ha proclamato la Parola ed ha impartito  la benedizione, la processione solenne è ripartita alla volta della Chiesa di Sant’Antonio Abate, dalla quale proveniva, dopo aver attraversato il paese di Castel Sant’Elia, le cui vie erano tutte decorate con variopinti disegni, fatti con  fiori ed altri materiali.

Quando l’Ostensorio con il “Corpo del Signore” viene portato per le strade del mondo, nel mondo in cui viviamo e lavoriamo, questo mondo diventa diverso e viene illuminato dallo splendore di Dio .

Con la tradizionale processione del Corpus Domini portiamo dappertutto il Corpo di nostro Signore per dire al mondo che Dio è arrivato anche lì con l’incarnazione e che tutto viene santificato  dal Suo passaggio:  la via, coloro che vi abitano, la loro quotidianità, le loro attività.

La nostra gratitudine a tutti coloro che hanno collaborato all’allestimento dell’”infiorata” e che hanno aiutato ad  onorare degnamente il Signore che ci ha salvati e redenti col Suo corpo e il Suo sangue e che viene in mezzo a noi.

Eventi importanti al Santuario all’inizio del mese mariano - 1° maggio 2018

Era il 1º maggio 1988 quando Sua Santità Papa Giovanni Paolo II, in occasione della festa di San Giuseppe Artigiano e dell'inizio del mese mariano, rendeva nota - durante il discorso tenuto per la Preghiera del Regina Coeli in Piazza San Pietro - la sua imminente visita al Santuario di Maria SS.ma ad Rupes.

«In questo giorno, in cui visiterò con grande gioia quel Santuario, vi invito a unirvi a me nella preghiera alla Madonna delle Rupi con le parole dell’Inno che a Lei si eleva in quel Santuario»:

“Guardaci con volto benigno
ed ascolta il sospiro dei cuori!
Benedici le nostre famiglie,
soccorrici nei grandi pericoli!
Aiutaci a percorrere con te il cammino
della piena fedeltà a Gesù ed alla sua Chiesa!
E guidaci alla vittoria sul male,
per trionfare con te e con Gesù!”.

Dopo trent'anni quest'Inno risuona ancora nei cuori e nelle menti dei fedeli che continuano a venerare la sacra immagine della Vergine Maria, Patrona della Diocesi di Civita Castellana.

Proprio il 1º maggio 2018, in occasione del XXX Anniversario della visita di papa Giovanni Paolo II al Santuario, la comunità dei Padri Micaeliti ha organizzato numerosi eventi che hanno unito la devozione mariana al ricordo della visita del Santo Pontefice tanto amante di Maria e tanto amato dai giovani e dalla Chiesa tutta.

È stato Mons. Romano Rossi ad aprire la giornata presiedendo la Concelebrazione Eucaristica delle ore 6:45 nella Grotta, cuore del Santuario delle Rupi, alla presenza della comunità religiosa e di numerosi fedeli giunti da vari Comuni della diocesi. Tuttavia, l'evento che ha richiamato maggiormente l'attenzione è stato la Solenne Celebrazione Eucaristica vespertina, presieduta dal Rettore del Santuario, Padre Pietro Burek, nella Basilica di San Giuseppe e animata dal coro polifonico "Młody Duch": "Spirito giovane", come giovani i membri, il maestro e i musicisti.

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CONCERTO DEL CORO POLACCO “MŁODY DUCH” DEDICATO ALLA FIGURA STRAORDINARIA DI SAN GIOVANNI PAOLO II NEL 30° ANNIVERSARIO DELLA SUA VISITA ALLA CASA DELLA MADRE CELESTE MARIA SS. “AD RUPES” BASILICA DI SAN GIUSEPPE - 29 APRILE 2018

Con il concerto della corale Mlody Duch, Spirito Giovane, si è voluto dare inizio alle celebrazioni proprie del mese mariano ed insieme commemorare la visita memorabile che, l’allora Papa Giovanni Paolo II, fece al Santuario di Maria SS. “ad Rupes” il 1° maggio 1988, a conferma della sua intensa devozione alla Madre Celeste.

       Come ha tenuto a precisare il Rettore del Santuario, Padre Pietro Burek, introducendo la serata, l’inizio del mese mariano non poteva avere annuncio migliore di un concerto di giovani artisti polacchi provenienti, tra l’altro, dalla sua stessa parrocchia di origine. Concerto dedicato completamente al ricordo di un Papa, la cui totale dedizione a Maria era simbolicamente attestata da una grande M sullo stemma e sintetizzata efficacemente nel suo motto apostolico “totus tuus”, tutto tuo.

       Padre Pietro ha dedicato le parole introduttive proprio a ricordare, con pochi ma significativi cenni, l’esperienza vissuta dai padri micaeliti e non solo da loro, in quel lontano 1° maggio 1988, in occasione della visita di papa Giovanni Paolo II, che era solito visitare i luoghi mariani e che certamente, anche in quella occasione, seppe imprimere un’impronta indelebile nel cuore di tante persone.

       Quindi sono seguiti i ringraziamenti ai numerosi presenti, in primis al sindaco di Castel Sant’Elia Vincenzo Girolami e alla consorte, ai confratelli e alle Sorelle francescane di Civita Castellana.

       I brani presentati, erano ovviamente tutti dedicati alla Madre Celeste, a cominciare dal primo, di autore polacco,“Annuncia il nome del Signore”,  particolarmente caro ai Micaeliti e dedicato a San Giovanni Paolo II, così come il seguente, tratto dalla Missa Sancti Ioannis Pauli II ( Kyrie, Sanctus, Agnus Dei) di Jan Henryk Botor.

       L’Ave Mundi Spes Maria, di Monsignor Marco Frisina, è stato il brano eseguito successivamente dai giovani coristi, per continuare poi con il “Canto di lode in onore della Madonna, nostra Signora di Gietrzwałd di Piotr Pałka.

       All’ Ave Maria del compositore polacco Jan Lorenc, è quindi seguito il celeberrimo brano di Johann Sebastian Bach, “Jesus bleibet meine Freude”, quindi ancora, l’altrettanto noto e sempre emozionante “Aprite le porte a Cristo” che, come ha evidenziato padre Pietro Burek introducendolo, fu composto da Monsignor  Frisina sicuramente in riferimento alla frase con cui papa Giovanni Paolo II iniziò il suo pontificato : “Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo!”.

       A conclusione della serata, sono sono stati eseguiti Misericordia Domini e Siyahamba, canto liturgico sudafricano.

       I bravissimi coristi, diretti magistralmente, seppur molto stanchi perché reduci da una visita a San Pietro, dove avevano partecipato ad una messa nella cappella di San Sebastiano in cui riposano le spoglie di San Giovanni Paolo II, hanno tuttavia voluto concedere un bis cantando l’Inno nazionale polacco. La piacevolissima serata si è conclusa con gli applausi meritatissimi a tutti i componenti del coro e a Padre Pietro Burek  per avere animato l’evento con i suoi  interventi, come sempre,  impeccabili.

Gina Ritenuti

 

Prima Santa Messa del novello sacerdote Łukasz Nowak - 22 aprile 2018

Domenica 22 aprile alle ore 11.30 nella Basilica di San Giuseppe il novello Sacerdote Łukasz Nowak ha celebrato la sua prima Santa Messa, al termine della quale ha impartito la benedizione solenne su tutta l’assemblea e su ciascun fedele presente alla Celebrazione Eucaristica.

Ordinazione sacerdotale di Łukasz Nowak. Una grande gioia per tutta la Chiesa!

Nella preziosa cornice della Basilica di San Giuseppe, il giorno 21 aprile- IV Domenica di Pasqua detta anche “del Buon Pastore”e 53.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni - alle ore 18.00 si è tenuta la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi di Civita Castellana durante la quale,con il rito di ordinazione presbiterale,  per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria,  Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Romano  Rossi ha ordinato sacerdote il diacono Łukasz NOWAK, appartenente alla Congregazione di San Michele Arcangelo.

Alla cerimonia, presenti centinaia di fedeli provenienti dalle parrocchie di Castel sant’Elia, Civita Castellana e Nepi. Molte anche le autorità civili e militari tra le quali, in rappresentanza della città di Castel Sant’Elia il sindaco Vincenzo Girolami con la giunta comunale e in rappresentanza della città di Nepi, il sindaco   Pietro Soldatelli.Presente anche il Luogotenente della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia Davide Querci. Numerosissimi i sacerdoti concelebranti, molti dei quali appartenenti alla Congregazione di San Michele Arcangelo: Padre Dariusz Wilk, Superiore Generale della CSMA, Padre Bogdan Kalisztan, Superiore della Provincia Italo - Elvetica, il Superiore, Don Mirosław, lo zio di Lucaed anche il Parroco della parrocchia nativa di Luca, molti i religiosi e le religiose, la mamma di Luca, la sorella, la zia ed altri familiari venuti dalla Polonia. La cerimonia è stata allietata dal coro di Castel Sant’Elia e del Santuario.

All’inizio della celebrazione, Padre Pietro Burek, Rettore del Santuario, ha preso la parola per rivolgere un caloroso saluto ed un ringraziamento al Vescovo Romano e alle autorità civili e militari presenti, ma anche per mettere in evidenza l’importanza del “grandissimo dono del sacerdozio, al quale Luca si è preparato da tempo. Un giorno solenne, un giorno di partenza per essere “Alter Christus” per tutti e, proprio a partire da Cristo, diventare sorgente che comunica vita agli altri, per essere l’Olio di Salvezza che è Cristo”.

Nella sua omelia il Vescovo Romano Rossi si è soffermato sulla pagina del Vangelo appena proclamata sottolineando che “il pastore mette in gioco la vita per le pecore e tutto questo avviene nella libertà, avviene nella lucidità, nella totale consapevolezza”. Poi, rivolgendosi a Luca ha aggiunto:“e qui, oggi, nel sacramento dell’Eucaristia la tua ordinazione sacerdotale sarà apertura alla resurrezione, valorizzando la dedizione totale, fino alla croce e vorremmo pregare stasera con te perché il sogno del pastore si trasformi in grazia, il risveglio del realismo si trasformi in vocazione, in chiamata. Il risveglio non smentisca la credibilità del sogno: Gesù è stato molto chiaro, non ti ha proposto regole di ingaggio, né successo facile. Tu hai toccato con mano la durezza dei muri di pietra e di gomma, hai toccato con mano quello che sperimentiamo anche noi  molte volte: l’impotenza e, per quello che ho potuto vedere, hai reagito con un supplemento di gioia e di speranza. E se l’ingenuo entusiasmo è sottoposto ad essere vagliato, la formazione profonda emerge al risveglio, per confermare il sogno e il sogno è la grazia: Lui oggi ti inserisce, ti risucchia nel movimento che lo ha portato glorioso presso il Padre e ti rende tramite del Suo Spirito”.

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Annuale pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo – 9-11 marzo 2018

Anche quest’anno si è tenuto il pellegrinaggio annuale a Monte Sant’Angelo e a San Giovanni Rotondo, che si è svolto in un clima di grande serenità e di pace interiore. A queste due località, se ne aggiunta una terza: Pietrelcina, paese natale di Padre Pio.

Andare in pellegrinaggio significa, innanzitutto, dare una battuta d’arresto agli affanni quotidiani della vita; fermarsi per contemplare, fare silenzio e pregare alla presenza di Gesù che è Colui che ci sostiene e ci dà la forza per affrontare i problemi grandi e piccoli che si incontrano lungo il cammino della vita. Con il pellegrinaggio si medita e dunque ci si rafforza nella fede, si diventa più buoni e, con umiltà e carità, ci si avvicina al prossimo con il cuore, per amarlo nel modo in cui Gesù stesso ci ha insegnato.
Quest’anno il gruppo è stato molto numeroso e i momenti conviviali molto piacevoli, grazie anche alla presenza di Padre Pietro che, con la sua vivacità di parola e col suo buon umore, ha rallegrato tutta la comitiva. Al pellegrinaggio ha partecipato anche il giovane seminarista Jarek.

Come ulteriore segno di benevolenza del Signore, durante il nostro cammino ci hanno assistito condizioni meteorologiche gradevoli: il sole si è affacciato molto spesso, chiedendo a volte aiuto al vento, che ha allontanato tutte le nubi!

SOLENNITÀ DI SAN GIUSEPPE - 18 marzo 2018

Come da tradizione il 19 marzo la comunità micaelita e i fedeli del Santuario Maria SS.ma "ad Rupes" di Castel Sant'Elia hanno onorato il Patriarca San Giuseppe con una Solenne Concelebrazione Eucaristica officiata nella Basilica titolare e presieduta da S.E. Mons. Romano Rossi, pastore della diocesi di Civita Castellana.

Alla celebrazione hanno partecipato il Sindaco di Castel Sant'Elia, arch. Vincenzo Girolami, alcuni membri della Giunta Comunale, i rappresentanti delle autorità militari e moltissimi fedeli provenienti anche da vari Comuni della diocesi. La celebrazione, semplice ma intensa per devozione, è stata interamente animata dalla Banda Comunale diretta dal Mo. Rino Fabrizi che anche quest'anno ha eseguito magistralmente brani di musica sacra.

Significative e di forte stimolo spirituale le parole del Vescovo che durante l'omelia prendendo spunto dal Vangelo della IV domenica di Quaresima e dalla figura di San Giuseppe, si è soffermato sul valore del desiderio, della santità e della gloria, caratteristiche tutte presenti nel Patriarca di Nazareth, uomo di fede e di profonda umiltà.

Il "desiderio di vedere Gesù" e la perseveranza di continuare a cercare desiderando di scoprire il volto di Cristo sono il punto di partenza per scoprire la nostra identità che è a immagine di Dio. "La grandezza di San Giuseppe - ha affermato il celebrante - consiste nel non essersi mai stancato di cercare, anche quando non capiva nulla del Mistero di Dio" [...].

La santità e la gloria non sono realtà del cielo, troppo lontane da noi da non poterle desiderare e sperimentare: in Giuseppe la santità è consistita nel perseverare nella ricerca del volto di Dio e nell'invocazione, così come è per ogni uomo che nel desiderio di vedere il Suo volto vive "l'inquietudine di come sia duro vivere senza contemplarlo".

La gloria di Dio - ha concluso Mons. Rossi - è in mezzo a noi e si manifesta nel Figlio donato, offerto, consegnato, vittima feconda di salvezza, "perché vince chi ama di più e nonostante tutto". Solo, come San Giuseppe, "lasciandoci sedurre e incantare da Dio anche noi potremo essere prolungamento della Gloria del Padre nel mondo".

Parole forti, vibranti, pronunciate con la potenza, il trasporto e l'amore del Pastore che ha a cuore la pienezza di vita e la crescita spirituale del suo gregge.

Alla fine della Celebrazione la Banda Comunale ha offerto alle autorità religiose, civili e militari e ai fedeli presenti un breve concerto. Il Presidente Mo. Marco Imbrauglio ha presentato il programma composto da brani tratti dal repertorio sacro e laico.
Una bella occasione di preghiera e di incontro comunitario di cui rendiamo grazie a Dio.

Francesca Riganati

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