Visita di S.E. Mons. Giuseppe Dabrowski e del gruppo dei Vescovi Canadesi al Santuario

I giorni 3 e 4 maggio ci hanno reso felici perché hanno visto la presenza nel nostro santuario di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Joseph Dobrowski, per noi il nostro amico Giuseppe. Il Vescovo è arrivato in Italia, per la visita "ad limina" da Papa Francesco, con altri vescovi canadesi e dopo un soggiorno a Roma, in Vaticano, che lo ha visto molto impegnato in conferenze e incontri con il Santo Padre, si è recato insieme agli altri prelati, per un breve corso di esercizi spirituali, ad Assisi.

II 3 maggio sono venuti a Castel Sant'Elia e Giuseppe ha approfittato per far visitare il nostro Santuario ai suoi colleghi.

II 4 maggio ci ha invitato a partecipare alla santa messa delle ore 18 nella grotta della Madonna, dove ha celebrato e pregato con tutti noi, ex "oratoriani". Giuseppe ha frequentato il seminario presso i Giuseppini a Viterbo e ha vissuto al Santuario dal 1985 al 1991.

Nello stesso periodo ha approdato all'oratorio con il suo amico don Edward Swiatkowski, dove, uniti in un comune intento, ci hanno insegnato l'amicizia, il rispetto, i valori e le gioie dello stare insieme nella fede e dove hanno imparato l'italiano e a conoscere gli italiani, ma soprattutto noi castellesi.

Nel 1991, il 4 maggio, sono diventati sacerdoti per imposizione delle mani di Sua Eccellenza Mons. Divo Zadi, allora Vescovo di Civita Castellana.

Dopo pochi giorni gli è stato comunicato, dai Superiori, che sarebbe partito per London, Ontario Canada, come parroco.

Da noi tutti la notizia è stata accolta con molto dispiacere; un grande amico ci avrebbe lasciato e ci siamo sentiti orfani da subito.

Lui invece è cresciuto molto e l'esperienza di sacerdote e medico delle anime ha fatto sì, che lo scorso anno, lo portasse ad essere scelto come Pastore e guida, come Vescovo!

Maria Caterina Dei

Consegna Croce d'oro al merito - P. Pietro Burek - 28 maggio 2017

IL GRANDE DONO DI TRE NUOVI SACERDOTI

Per grazia del Signore, nella Basilica di San Giuseppe, sabato 22 aprile alle 18.00 si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica durante la quale, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E.Rev.ma Monsignor Romano Rossi, sono stati ordinati tre nuovi sacerdoti appartenenti alla Congregazione di San Michele Arcangelo: Moses Kabota Chishimba, William Kachingwe e Pawel Zagorski.

La Santa Messa è stata concelebrata da numerosi sacerdoti micaeliti: il superiore Generale Padre Dariusz Wilk, il Superiore della Provincia Italo-Elvetica Padre Bogdan Kalisztan, Padre Pietro Burek, Rettore del nostro Santuario, Padre Janusz Konopacki parroco a Nepi. Tra i concelebranti, anche Mons. Tymon Chmielecki, Mons. Enrico Rocchi, ed altri. La liturgia è stata animata dal Coro Vejentano e San Filippo Nepi, diretti dal Maestro Romeo Lipperi.

La numerosa folla presente in Basilica ha vissuto momenti di grande commozione e di grande gioia, sentimenti presenti in particolare nel cuore degli ordinandi, consapevoli del compito al quale sono stai chiamati: la totale consacrazione della loro vita a Dio.  In effetti, durante la prima parte della celebrazione era possibile percepire sul viso dei tre ordinandi una lieve tensione, molta concentrazione ed una forte emozione, che in seguito si è sciolta con il lungo applauso della folla festante. L’ordinazione di un sacerdote è sempre un dono grande e sabato 22 aprile la nostra comunità ha esultato di gioia e ha fatto tre volte festa, accogliendo e salutando con letizia tre nuovi sacerdoti: un tesoro immenso! Per la Congregazione di San Michele Arcangelo è la prima volta che in uno stesso giorno vengono ordinati tre sacerdoti: un evento ecclesiale davvero importante per tutta la Chiesa universale, per la nostra Chiesa particolare e tutti i presenti in quel giorno si sono mostrati particolarmente grati al Signore per l’abbondanza dei suoi doni.

All’interno della Basilica hanno trovato posto centinaia di persone. Tra loro, in prima fila, emozionatissimi, i genitori degli ordinandi, le sorelle, i fratelli, i parenti giunti dalla Polonia e dal lontanissimo, e ormai carissimo, Zambia. Consolante e bello è stato vedere tanti giovani partecipi di un evento davvero unico, tanti amici i dei tre neo sacerdoti e molti fedeli provenienti dalle parrocchie presso le quali hanno prestato servizio come diaconi.

All’inizio della celebrazione ha preso la parola Padre Pietro per un breve saluto al vescovo Romano, ai concelebranti, alle autorità civili e militari e a tutti i presenti.

La liturgia di ordinazione vera e propria è iniziata dopo la proclamazione del Vangelo con la presentazione degli eletti da parte del Superiore della Provincia Italo-Elvetica Padre Bogdan Kalisztan. Dopo essersi assicurato che ne fossero degni, Monsignor Romano ha acconsentito all’ordinazione.

Il Vescovo Romano, nella sua omelia incentrata sulla grazia, sulla chiamata e sul dono della risposta, partendo dalle letture proclamate ha sottolineato che, “oggi la visita di Gesù nel Cenacolo si compie in maniera visibile e tangibile esprimendo la verità profonda di ogni sua visita nella nostra vita e in particolare la verità profonda di quella storia di amore e di fede rappresentata da una vocazione che si lascia compromettere dal Signore per tutta la vita.” Poi, riferendosi ai tre ordinandi, ha proseguito dicendo:” Gesù è entrato nella loro vita, allo stesso modo con cui entrò nel Cenacolo perché è sempre il Risorto, il Signore che si presenta così, entra a porte chiuse, irrompe di sua iniziativa, si mostra e si fa riconoscere”. Con parole forti e incisive, il Vescovo Romano ha proseguito dicendo:” Viene, è Lui, si mostra, è vivo e viene per dare, contrariamente a quanto in certi momenti tutti siamo portati a credere.  Il Signore non viene e prendere, non viene a diminuire. Viene Risorto, sta Risorto, “stette in mezzo a loro”, è il Verbo della Vita richiamato dalla morte, ma viene per offrire”. Il nostro Vescovo ha ancora sottolineato quanto sia di importanza vitale per ogni cristiano, e in particolare per il sacerdote, la relazione con il Signore, citando la frase di Gesù Risorto:” la pace sia con voi”. Dare la pace, dalle labbra creative del Verbo che ha creato l’universo, vuol dire “dare tutto”, dare il massimo, tutto! Mostrò loro le mani e il costato, alitò e donò lo Spirito. Cosa aggiunge lo Spirito alla pienezza di tutti i doni? Nel cammino spirituale del credente, della Chiesa, del chiamato, nelle celebrazioni di oggi? Aggiunge la relazione, la comunione, esplicita che il dono più grande significa diventare figli nel Figlio mediante lo Spirito di figliolanza che Gesù ci dona”. Ed infine, Monsignor Romano ha tracciando la fisionomia del presbitero, il cui aspetto peculiare deve essere quello della sua configurazione a Gesù, di unione con Cristo, per essere segno della sua presenza salvifica nella Chiesa per gli uomini del nostro tempo.

Al termine, tutti nel chiostro del convento per le foto ricordo e per un lauto e delizioso rinfresco organizzato e servito sotto i l porticato dalle gentili signore del “Team Organizzativo del Santuario”. Una grande e gioiosa festa familiare proseguita con gioiosi canti e balli tipici dello Zambia e anche della Polonia.

La prima Santa Messa solenne presieduta dai tre sacerdoti novelli è stata celebrata domenica 23 aprile nella Basilica di San Giuseppe alla presenza di una numerosissima assemblea e animata dal Coro del Santuario diretto dal Maestro Alessandro Sestili. L’omelia, molto bella e articolata, è stata pronunciata dal Rettore del Santuario, Padre Pietro Burek.

Prima della solenne benedizione, il Superiore Padre Bogdan ha letto pubblicamente e poi consegnato ai neo sacerdoti una pergamena da parte di Papa Francesco.

Al termine della celebrazione, è stata impartita una solenne benedizione su ciascuno dei partecipanti.

Ed infine un augurio ai nostri carissimi Padre William, Padre Moses e Padre Paolo: inviati al popolo di Dio, configurati a Gesù Cristo non perdete mai di vista quanto vi ha detto il  nostro Vescovo Romano: “il  popolo di Dio  capisce che differenza che c’è tra mestiere e martirio, è un popolo che vi attende, un popolo che vi difenderà, che vi porterà, che vi acclama oggi, non solo voi come persone, ma per ciò che il Signore compie in voi, perché si aspetta da voi la primizia di una nuova creazione, che attraverso le vostre trafitture passi a loro per prolungare, per incendiare, per illuminare, per generare”.

Fin d’ora vi assicuriamo la nostra preghiera davanti all’immagine di nostra Madre Maria SS.ma “ad Rupes” e il Signore vi protegga in questo vostro ministero sacerdotale. Attraverso di voi e grazie alla vostra testimonianza e coerenza, possa il cuore di molti giovani e meno giovani aprirsi all’amore di Cristo, che chiama tutti alla pienezza della vita.   

Marina SPINOSA

UN'ESPERIENZA INDIMENTICABILE - Pellegrinaggio a Monte Sant'Angelo, San Giovanni Rotondo, Bari

Oggi la tecnologia ci distrae assorbendo molto del nostro tempo in richieste di amicizia virtuale, inutili diatribe sui social, rispondendo a mail invasive e giochi che ci impegnano costantemente. Troppe cose attraggono la nostra attenzione. Trilli e avvisi sonori ci tranquillizzano: siamo connessi, siamo visibili ai nostri amici.

Nella battaglia quotidiana per  trovare momenti di concentrazione, la tecnologia è come la mela della tentazione. E’ difficile trovare un’alternativa? Esiste? Stiamo usando bene la nostra vita?           Per chi crede sì.

Il pellegrinaggio religioso, permette  di condividere con altri partecipanti  giornate di meditazione, pace e distacco dalla routine quotidiana, soddisfare le richieste dell’anima e poter mettere in pratica quelle che, padre Pietro Burek nella veste di guida spirituale, ha illustrato sul pullman che ha condotto a Monte Sant'Angelo anche quest’anno chi ha deciso di voler vivere da pellegrino e partire.

LE “REGOLE DEL PELLEGRINO”

            Consapevolezza del pellegrinaggio, lasciare la vita quotidiana: essere con se stessi senza le distrazioni della vita quotidiana consapevoli di entrare in un tempo di riflessione e di analisi interiore.

            Ordine, obbedienza, ascolto: rispettare il prossimo, esaltare l’ordine personale interiore, ascoltare gli altri e la parola di Dio.

            Umiltà semplicità spontaneità: aprirsi sempre di più con sincerità e spontaneità essendo coscienti di non sapere  sempre tutto,  aprire il proprio cuore verso Dio, il prossimo e a se stessi.    Familiarità, fraternità, carità: creare una comunità in comunione con tutti.           

            Sacrificio, penitenza: il pellegrinaggio comporta un po’ di sacrificio nella stanchezza fisica, nell’accettare pazientemente i difetti del prossimo, le bizze meteorologiche, nel cibo disponibile ma non gradito, la ricettività alberghiera che non ci soddisfa.

            Silenzio: a volte abbiamo paura del silenzio. Ma è il clima ideale per avvicinarsi con umiltà alla parola di Dio. Non può mancare la voce del silenzio. Dio parla nel silenzio.

            Preghiera: non esiste un pellegrinaggio senza la preghiera. Quando ci si allontana dalla preghiera ci si stacca da Dio, non si dialoga con Lui, non si ascolta la Sua voce.

            Avere un Obbiettivo: vivere l’esperienza di incontro con Dio, per intensificarlo al ritorno a casa, alle nostre abitudini,  praticarlo nella nostro quotidiano che è il nostro pellegrinaggio quotidiano.

Con queste premesse è iniziato il viaggio che ha portato i pellegrini anche quest’anno a rendere omaggio a San Michele Arcangelo e a San Pio da Pietrelcina. Novità di questo anno una piacevole giornata a Bari, per visitare la Basilica di San Nicola, maestosa realtà architettonica romanica, nella cui cripta-sotto l’altare centrale- riposa il corpo del Santo. La  Messa celebrata proprio nella cripta dal rettore p.Pietro, ha offerto ai presenti momenti di intensa preghiera e di comunione con i fratelli cristiano ortodossi che hanno anche loro nella Basilica un punto di riferimento alla quale, il 26 febbraio 1984, rese omaggio il pellegrino  San Giovanni Paolo II.

Nella grotta dell’Arcangelo Michele, vero e proprio elogio della solitudine e del raccoglimento che rafforza lo spirito di noi cristiani e prepara al dialogo con il Salvatore ed alla Sua contemplazione, così come gli eremiti che hanno popolato il Gargano aspiravano nei tempi passati, al mattino presto tutti i pellegrini si sono riuniti per partecipare alla Messa domenicale, con  melodici canti e note musicali che hanno ispirato  riflessione e meditazione delle letture.

Nel pomeriggio a San Giovanni Rotondo, la celebrazione della Via Crucis. “ Tra gli esercizi di pietà con i quali i fedeli venerano la Passione del  Signore, ce ne sono pochi tanto stimati quanto la Via Crucis”. Questa frase tratta dalla Squilla, il mensile del Pontificio Santuario di Castel Sant’Elia, ha introdotto le meditazioni proposte e pubblicate sul numero di questo mese della Via Crucis della Misericordia, presieduta dal Santo Padre Francesco in occasione della XXXI Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia lo scorso anno. La partecipazione dei pellegrini, passo dopo passo, è stata toccante: molti hanno contribuito alla lettura delle meditazioni e al trasporto della Croce, con un pensiero rivolto a chi non ha potuto unirsi per motivi fisici e con nel cuore le intenzioni accolte ed affidate prime del viaggio ai singoli pellegrini.

La visita a San Pio ha permesso di presentare al Santo le preghiere e a rafforzare il cammino e la determinazione nella fede, a favorire quella trasformazione interiore che ci permette di continuare il nostro pellegrinaggio anche nella nostra vita quotidiana.

s.c.

TANTA BUONA MUSICA PER LA FESTA DI SAN GIUSEPPE

Anche quest’anno la Banda Musicale di Castel Sant’Elia ha voluto rinnovare la bella consuetudine di solennizzare la festa di San Giuseppe, accogliendo di buon grado l’invito di p. Pietro Burek, rettore del nostro amato Santuario di Maria SS. "ad Rupes", ad accompagnare con il suono degli strumenti della banda, la Santa Messa nella memoria religiosa di questo grande Santo della Chiesa e sposo della Beata Vergine Maria.

Alle ore 18.00 di domenica 19 marzo, dopo che i musicisti avevano preso posto nello spazio a loro riservato all’interno della Basilica di San Giuseppe, il m° Rino Fabrizi, direttore della Banda Musicale, ha alzato la bacchetta, invitando i componenti a suonare l’ Acclamate al Signore del m° Marco Frisina.

La processione dei sacerdoti, intanto, incedeva dal fondo della chiesa verso l’altare, da dove ha avuto inizio la Santa Messa celebrata da Mons. Tymon Chmielecki, officiale della Segreteria di Stato dello Stato della Città del Vaticano e concelebrata da p. Pietro, p. Giorgio, p. Riccardo e p. Giuseppe.

Durante la Santa Messa, il maestro ha guidato magistralmente la banda che ha eseguito anche l’Ave verumdi don Lorenzo Perosi, l’Ave Maria del Montegrappadel compositore viterbese Cesare Dobici e, a conclusione della messa, il Salve, o Madredel nostro concittadino p. Mauro Galletti, inno alla Madonna SS. ad Rupes.

Il rettore p. Pietro ha tenuto una bellissima omelia sulla grande figura di san Giuseppe, patrono della Chiesa Universale, del quale poco si parla nei Vangeli. Ha anche rivolto parole di ringraziamento e di sprone alla Banda Musicale per la sua attività sociale e culturale, importante per la vita del nostro paese e un ringraziamento ai suoi componenti, che dedicano molto del loro tempo ad essa con passione e sacrificio.

Dopo la Santa Messa, il presidente della Banda Musicale Marco Imbrauglio, ha rivolto alcune brevi parole di saluto e di ringraziamento a Mons. Tymon Chmielecki, a p. Pietro e a tutta la comunità Michelita del Santuario per l’invito, al dott. Rodolfo Mazzolini, sindaco di Castel Sant’Elia e a tutta l’Amministrazione Comunale, al Luogotenente Davide Querci, comandante della locale Stazione dei Carabinieri e a tutti i presenti.

Il presidente, facendosi portavoce di tutti i componenti della banda, ha fatto gli auguri di buon onomastico a coloro che portano il nome di Giuseppe e a tutti i papà. Poi ha presentato i brani che sono stati eseguiti durante il breve concerto, eseguito dopo la celebrazione.

La banda ha esordito con la marcia Manhattan Beachdel compositore americano J. P. Sousa e a seguire è stato eseguito il brano 8 e ½del compositore Nino Rota, tema principale dell’ omonimo film di Federico Fellini. Sulla scia delle colonne sonore, è stato proposto il brano Hedwig’s theme tratto dalla colonna sonora del film Harry Potter e il celeberrimo Cielito lindo, che è stato proposto anche all’ ultimo Concerto dell’Epifania del 6 Gennaio 2017, eseguito dal tenore  m° Roberto Cresca, accompagnato dalla Banda Musicale e dalla Nova Schola Cantorum di Nepi.

Il breve concerto si è concluso con il brano American Graphity, musica originale per banda del m° Naohiro Iwai.

Grande è stato l’apprezzamento del pubblico, che ha chiesto anche un bis ed ha ripagato l’impegno e la dedizione del maestro Rino Fabrizi e dei musicisti della Banda Musicale con lunghi e calorosi applausi.

Al termine, musicisti e famigliari si sono ritrovati tutti insieme nel refettorio del Santuario, insieme alle Autorità e alla Comunità religiosa per degustare la deliziosa e ricca cena offerta.

Marco Imbrauglio

Prima Santa Messa nel nostro Santuario di don Alessandro e don Maurizio

Don Alessandro Romano e don Maurizio Bisignani sono due sacerdoti recentemente ordinati, appartenenti alla congregazione benedettina del Monastero di San Vincenzo a Bassano Romano. Hanno ricevuto l'ordinazione sacerdotale dalle mani di Sua Eccellenza Mons. Romano Rossi, Vescovo della Diocesi di Civita Castellana, sabato 7 gennaio 2017 nella Chiesa del Santo Volto nel Monastero di San Vincenzo a Bassano Romano.

Un mese dopo, domenica 5 febbraio alle ore 18.00, hanno celebrato la loro prima Messa presso il nostro Santuario, nella Basilica di San Giuseppe. La celebrazione è stata presieduta da don Alessandro e concelebrata da don Maurizio e dal Rettore del Santuario P. Pietro Burek. Don Alessandro, all'inizio della celebrazione, a nome suo e a nome di don Maurizio, ha espresso la gratitudine verso il Signore per il dono del sacerdozio ed ha manifestato la grande gioia di poter celebrare la sacra Eucarestia nella Casa della nostra Madre Celeste Maria Santissima "ad Rupes".

Il Rettore, nell'omelia da lui tenuta, ha presentato brevemente la grandezza del dono del sacerdozio e del ministero e della missione alla quale è chiamato colui lo riceve. La sua riflessione è proseguita con una meditazione sul messaggio della Parola di Dio della V domenica del tempo ordinario, concludendo e augurando ai sacerdoti novelli di essere, attraverso la loro vita e il loro ministero, sale della terra e luce del mondo per quanti incontreranno sul loro cammino sacerdotale.

La celebrazione si è conclusa con una benedizione solenne impartita da don Alessandro e da don Maurizio, prima su tutti e poi personalmente attraverso l'imposizione delle mani su ogni partecipante della celebrazione. Il momento della benedizione in modo particolare, ma anche tutta la celebrazione è stata vissuta dai tanti fedeli presenti con grande solennità, gioia, gratitudine ed emozione.

Ai due novelli sacerdoti  auguriamo ancora una volta buon cammino sacerdotale, vissuto sotto l'azione dello Spirito Santo con gioia, impegno e fedeltà.

Concerto del Gruppo Folcloristico "MICHALCZOWA"

Il primo giorno di febbraio abbiamo ospitato nel nostro Santuario il Gruppo Folcloristico Polacco "Michalczowa". Questo nome  sta a indicare il paese di provenienza del gruppo, e non solo, perché questo è anche il paese natale del nostro confratello Padre Edoardo Swiatkowski. Si tratta, in realtà, di una frazione facente parte del Comune di Łososina Dolna, della regione polacca chiamata  Piccola Polonia.

E' stato proprio Padre Edoardo, attualmente parroco a Crescentino in Piemonte, ad accompagnare i membri del gruppo nel loro pellegrinaggio in Italia e in modo particolare a Roma. Oltre ai momenti tipici di un pellegrinaggio, il gruppo si è esibito volentieri, nei luoghi in cui è stato possibile organizzare un loro concerto, proponendo ogni volta un ricco repertorio. Così è avvenuto anche nel nostro Santuario, nella Basilica di San Giuseppe, quando mercoledì 1° febbraio, alle ore 20.00, il Gruppo Folcloristico "Michalczowa" ha iniziato il concerto, programmato da tempo, proponendo un repertorio di canti natalizi tipici polacchi, conosciuti e cantati in tutta la Polonia ed anche alcuni canti natalizi, tipici della loro regione di provenienza.

Inizialmente si era pensato ad un breve concerto, giusto per proporre un piccolo "assaggio" dei canti natalizi della tradizione e della cultura polacca ma poi, come succede spesso, permettetemi questa espressione "l'appetito vien mangiando" e invece di un concerto di mezz'ora, dopo più di un'ora  tutti i partecipanti stavano ancora in Chiesa senza alcuna voglia di andarsene e i numerosi e lunghi applausi tra un canto l'altro sono stati un vero e proprio metro di alto gradimento.

Il concerto proposto e il repertorio dei canti natalizi proposti ed eseguiti con grande passione ed entusiasmo da parte dei componenti del gruppo sono stati un’ottima occasione per salutare "il Presepe" di quest'anno, che dopo la festa della Candelora è stato smontato dai presepisti.

Non rimane che ringraziare a nome mio, della  Comunità dei padri Micaeliti e di tutti presenti,  il presidente ed i membri del Gruppo Folcloristico per il bellissimo momento che ci hanno dedicato ed anche P. Edoardo Swiatkowski, il promotore e l’ambasciatore di tale iniziativa. Grazie di cuore!

P. Pietro Burek

CELEBRAZIONE DELLA FESTA DEL BEATO BRONISLAO MARKIEWICZ AL SANTUARIO MARIA SS. “AD RUPES”

Il giorno della Vigilia della Festa del Beato Bronislao Bonaventura Markiewicz, Padre Fondatore delle Congregazioni di San Michele Arcangelo, nel pomeriggio di domenica 29 gennaio alle ore 18.00 nella Basilica di san Giuseppe si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore Padre Pietro Burek e concelebrata dai padri Micaeliti presenti a Castel Sant’Elia. Un’importante celebrazione, come ci ha ricordato il Rettore, un’occasione speciale per onorare e chiedere con forza l’intercessione del Beato Bronislao  e per pregare tutti insieme per la sua canonizzazione, a 105 anni dalla sua morte, avvenuta il 30 gennaio 1912.

Presenti - tra i numerosissimi fedeli convenuti per commemorare Padre Markiewicz, figura divenuta a tutti tanto cara e familiare - il Sindaco, il vice Sindaco e il Comandante della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia.

La Santa Messa è stata resa ancor più solenne dalla presenza del “Coro San Filippo Neri” e dal “Coro Vejentano” diretti dal Maestro Romeo, che ancora una volta hanno risposto positivamente e  con gioia all’invito del Rettore ad  animare la Liturgia in un giorno tanto importante e significativo per la Comunità dei padri Micaeliti e per tutti i fedeli del Santuario Maria SS “Ad Rupes”.

Lasciandosi ispirare dalle ricche pagine delle Letture del giorno e dal Vangelo, p. Pietro partendo dalle “Beatitudini” - che potremmo definire il documento programmatico che Gesù ha poi sviluppato nella sua vita pubblica - ha tracciato  la vita del Beato Bronislao, una vita vissuta totalmente alla sequela di Gesù. Attraverso una serie di quattro elementi: umiltà, fede, speranza e carità, il Rettore ha sottolineato come il Fondatore abbia vissuto le “beatitudini” in maniera radicale: un uomo umile, un ”povero in spirito” reso grande da Dio nell’amore e nel servizio caritatevole a favore dei giovani abbandonati. Un uomo di speranza e di fede, che ha custodito il deposito della fede ed è diventato amico e familiare di Dio. Un uomo che trovava forza e nutrimento nella preghiera poiché credeva nella reale ed efficace presenza di Dio nella sua vita e nella vita di ogni uomo. “La fede si nutre e vive di preghiera e il Beato Bronislao era uomo di fede perché era uomo di preghiera ed era uomo di preghiera perché era uomo di fede”,  ha affermato p. Pietro nella sua bella omelia.

Ancora una volta il nostro “grazie di cuore” al Maestro Romeo, al “Coro San Filippo Neri” e al “Coro Vejentano” per la generosità e l’entusiasmo con cui hanno accolto l’invito del Rettore, per la bellezza dei brani proposti e la maestria nell’eseguirli. La loro presenza e il loro servizio reso a Dio in questo giorno tanto importante ha certamente aiutato l’assemblea ad entrare in preghiera profonda e ad elevare inni di lode e di gratitudine al Signore.

Marina Spinosa

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