SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DAL NOVELLO SACERDOTE P. TOMMASO ROZEK

Domenica 8 giugno, nella solennità di Pentecoste, p. Tommaso Rozek ha presieduto una solenne Concelebrazione Eucaristica nella Basilica di San Giuseppe alle ore 18.00. Si è trattato della prima Messa del novello sacerdote presso il nostro Santuario, concelebrata dal Rettore p. Pietro Burek e da p. Stanislao. Molta l’emozione ed anche la gioia dei celebranti e profondo il raccoglimento e la partecipazione della numerosa assemblea presente in Basilica.

Particolarmente bella e ispirata l’omelia di p. Pietro, il quale ha ripercorso i momenti importanti, a volte faticosi, che ogni seminarista trascorre nel periodo delle sua formazione e più volte si è rivolto a p. Tommaso: ”… a quest’ora domenica scorsa sei stato ordinato sacerdote a Nepi nella Chiesa della Santa Famiglia e oggi vieni qui in questo Santuario a celebrare la tua prima Messa , in questo sacro luogo dove sei cresciuto sotto lo sguardo della Madonna, dove ti sei preparato intellettualmente, spiritualmente, pastoralmente. Gli anni vissuti qui da seminarista, te lo dico per esperienza personale, rimangono un ricordo indelebile per tutta la vita”.

Poi il Rettore ha tracciato i momenti salienti dell’Ordinazione presbiterale di p. Tommaso, ponendo in evidenza l’importanza dei gesti compiuti in quel giorno memorabile dal Vescovo: l’imposizione delle mani, la preghiera consacratoria e l’unzione con il sacro crisma. Poi p. Pietro ha aggiunto: “E’ bello, Tommaso, celebrare la Messa insieme con te e celebrarla proprio in questa domenica di Pentecoste. Il protagonista di questo giorno è lo Spirito Santo, il protagonista dell’ordinazione è lo Spirito Santo, che il vescovo ha invocato su di te.

Una manifestazione particolare dello Spirito ti è stata donata, Tommaso: lo spirito di santità e questa manifestazione è per il bene comune. Che tu possa guidare con il tuo esempio tutti a un’integra condotta di vita …tu hai, come tutti noi, tanti carismi, tanti talenti: alcuni già scoperti, altri li scoprirai strada facendo, vivendo il ministero sacerdotale perché lo Spirito Santo ti aiuterà e ti guiderà in questo percorso”.

Poi il Rettore, riferendosi all’inadeguatezza e alla piccolezza dell’essere umano, ha fatto riferimento a un determinato tipo di timore che hanno provato gli stessi Apostoli prima dell’invio dello Spirito Santo: “Chi vuole vivere la propria vocazione non solo in maniera consapevole ma anche in maniera coerente , con entusiasmo e con impegno, penso che provi anche un po’ di paura, di timore …prima e dopo. Se guardiamo gli apostoli, alcuni giorni prima della Pentecoste, durante l’Ascensione del Signore che li invia ad evangelizzare - proprio loro che lo avevano abbandonato e rinnegato - ora provano paura. Questo timore è un atteggiamento profondo interiore che nasce dall’umiltà, dalla coscienza di essere tanto piccoli, di essere inadeguati senza l’aiuto dello Spirito Santo. Guarda, Tommaso, questo è il primo messaggio che ti voglio dare: vivi l’umiltà, vivi l’atteggiamento degli apostoli prima della Pentecoste. Questo è importante: non sei stato tu a scegliere il Signore, ma il Signore ha scelto te e ti ha chiamato in questo bellissimo percorso che è il ministero e la vita sacerdotale. Sii consapevole di questo grande dono e sii consapevole che da solo non puoi far nulla”.

Poi p. Pietro ha letto una bella poesia scritta da un sacerdote polacco che parla del dono grandissimo del sacerdozio:

Ho paura del mio sacerdozio
Temo il mio sacerdozio

Davanti al mio sacerdozio cado nella polvere
Davanti al mio sacerdozio mi inginocchio

In una mattina di luglio, nel giorno della mia ordinazione –
per tanti, una mattina sicuramente grigia –
una potenza straordinaria, in un attimo, in me si è generata.

Al termine della Messa, p. Tommaso ha impartito su tutta l’assemblea e poi ciascun fedele presente una benedizione solenne.

Da tutti noi, tanti auguri, p. Tommaso, con le parole che p. Pietro ti ha rivolto la domenica di Pentecoste: “Non temere, Tommaso, ti dice il Signore: non ti lascio da solo, quel dono che ho effuso otto giorni fa nel tuo cuore ti sarà sempre presente, lo Spirito Santo ti accompagnerà sempre, a condizione che tu viva quotidianamente la tua vita e il tuo ministero sacerdotale nell’atmosfera del Cenacolo, fatta di preghiera, umiltà,attesa fiduciosa e vigilanza, allora proverai una grande gioia e proclamerai con tutta la tua vita che Gesù è il Signore, colui che dà pienezza e senso alla tua vita e al tuo impegno”.

Marina Spinosa

ORDINAZIONE PRESBITERALE NELLA CHIESA DELLA SANTA FAMIGLIA - NEPI - 1° giugno 2014

A Nepi, nella Chiesa della Santa Famiglia, domenica 1° giugno alle 18.00 si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica durante la quale, per l’imposizione della mani e la preghiera consacratoria di Sua Eccellenza Rev.ma Monsignor Romano Rossi, il diacono Tomasz Rozek è stato ordinato sacerdote.

La Santa Messa è stata concelebrata da numerosi sacerdoti micaeliti: il superiore della provincia italo-elvetica p. Bogdan Kalisztan, padre Pietro Burek, Rettore del nostro Santuario, padre Janusz Konopacki parroco di Nepi, Mons. Enrico Rocchi, p. Marian Babula, Procuratore Generale della Congregazione di San Michele Arcangelo, p. Ladislao Suchy, Rettore del Santuario di San Michele Arcangelo, p. Stanislao, p. Giorgio, p. Teddy, p. Adam, p. Martino ed altri.

La numerosa assemblea presente ha vissuto momenti di grande commozione e di grande gioia, stretta intorno al carissimo p. Tomasz, che lasciava trasparire una grande emozione - in particolare durante il suo ringraziamento al termine della Celebrazione - ma, al tempo stesso, uno stato d’animo di grande fiducia e di abbandono. Per la Chiesa, è un dono grande il dono di un nuovo sacerdote e tutti i presenti hanno fatto festa, accogliendo e salutando con letizia Padre Tomasz: un tesoro immenso per tutta la Chiesa di Cristo!

Dal Santuario di Maria Santissima “ad Rupes” con gioia e speranza auguriamo al novello sacerdote, padre Tomasz, di mantenersi fedele al Signore, di vivere la sua vita sacerdotale come offerta in libagione, nell’obbedienza al Signore e nella dedizione al popolo di Dio a lui affidato, per mostrare a tutti che all’Amore si risponde con l’amore, un amore che diventa dono che cambia la vita.

Marina Spinosa

Professione di fede e giuramento prima dell'ordinazione sacerdotale - 31 maggio 2014

Sabato, 31 maggio, dopo la solenne celebrazione dei primi Vespri della Solennità dell’Ascensione del Signore, presieduta dal Superiore della Provincia Italo-Elvetica Padre Bogdan Kalisztan e da Padre Pietro Burek, il diacono Tommaso Rozek, davanti a tutta la Comunità Religiosa e ai fedeli accorsi per l’occasione, ha fatto professione di fede e ha emesso il giuramento richiesto dal Diritto Canonico prima di accedere all’ordinazione sacerdotale.

Diacono Tommaso, con grande emozione e in modo solenne, ha pronunciato le parole del Credo: “Io Tomasz Rozek, Credo fermamente e professo in modo totale e singolarmente tutte le verità della fede comprese nel simbolo…”e poi le parole del giuramento: “Io Tomasz Rozek, membro della Congregazione di San Michele Arcangelo, dopo aver presentato ai miei Superiori la domanda per poter ricevere il secondo grado dell’Ordine, il presbiterato, in prossimità di questo giorno, dopo una profonda riflessione davanti a Dio, sotto giuramento faccio la seguente dichiarazione…”.

Domenica 1° giugno, nella Solennità dell’Ascensione del Signore, durante la Solenne Concelebrazione Eucaristica che avrà luogo nella Chiesa della Sacra Famiglia a Nepi, alle ore 18.00, Diacono Tommaso sarà ordinato sacerdote per imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Romano Rossi, Vescovo della Diocesi di Civita Castellana.

Annuale pellegrinaggio a piedi al nostro Santuario. Sabato 31 maggio 2014

Come ormai di consueto, anche quest’anno a conclusione del mese mariano si è tenuto l’ annuale Pellegrinaggio a piedi per rendere omaggio a Maria Santissima “ad Rupes”, Patrona della Diocesi di Civita Castellana.

Sabato 31 maggio - infatti - tre gruppi di fedeli sono partiti da tre diverse località, con un’unica meta: il nostro Santuario.
Il primo gruppo, guidato da Sua Eccellenza Monsignor Romano Rossi, Vescovo della diocesi di Civita Castellana, è partito alle ore 5.30 dal Monastero delle Clarisse al Carmine; il secondo, guidato da p. Janusz Konopacki, parroco di Nepi, è partito alle 5.30 dalla Chiesa di San Tolomeo. Ed infine, il terzo gruppo, guidato dal Parroco di Castel Sant’Elia p. Riccardo Niziolek, è partito alle 6.00 dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate. I pellegrini hanno percorso a piedi parecchi chilometri pregando e cantando inni alla Madonna mentre, lungo il cammino, altri fedeli si univano a loro nella preghiera e nella lode.

Tutti si sono poi ritrovati al nostro Santuario per la recita del Santo Rosario alle 6.30 con le Litanie cantate assieme al Seminarista Paolo. Al termine del Rosario, alle ore 7.00, nel piazzale antistante la Scalinata di Fra’ Rodio è stata concelebrata la Santa Messa, presieduta dal Vescovo Romano Rossi, e da numerosi sacerdoti.

Al termine dalla Concelebrazione Eucaristica ha preso la parola padre Pietro Burek per ringraziare il nostro Vescovo e tutti i presenti. “….per ognuno di noi, il pellegrinaggio è un’occasione privilegiata che ci rende capaci di “sostare lungo il cammino” con noi stessi e con Dio, assieme ai fratelli. Questa è una vera e propria educazione all’ascolto, al dialogo, alla preghiera, alla condivisione, all’amore e alla pace”. Con queste parole, il Rettore del Santuario ha fatto una sintesi della profonda esperienza di preghiera cui può giungere colui che sceglie di imparare da Maria - “prima vera Pellegrina”- l’atteggiamento del silenzio e dell’obbedienza, dell’attesa fiduciosa e della novità, dell’accoglienza e dell’adorazione. E’ da Lei che possiamo e dobbiamo imparare ad accogliere e a lasciarci plasmare dalla Parola, così che la nostra vita gusti la gioia vera, testimoni la fede e porti un fermento nuovo, un fermento cristiano nella società.”

A conclusione della santa Messa, padre Pietro ha indirizzato un saluto anche a tutti sacerdoti concelebranti, alle religiose e i religiosi ed un ringraziamento speciale anche al Sindaco di Castel Sant’Elia, Signor Rodolfo Mazzolini, alle autorità militari presenti, in particolare quelle che hanno vigilato sull’incolumità dei numerosi pellegrini, nonché a “tutti coloro che hanno preparato e guidato questa celebrazione, coloro che hanno preparato la colazione, coloro che hanno offerto dei dolci da condividere. Sono tanti quelli che si sono adoperati per la buona riuscita di questa cerimonia e ciò che hanno fatto, l’hanno fatto con spirito di dedizione e di amore, per onorare la Beata Vergine Maria”.

Al termine della Concelebrazione Eucaristica, la comunità dei Padri Micheliti del Santuario ha aperto le porte del convento: sotto il porticato era stata preparata una ricca colazione per i circa 600 pellegrini venuti a rendere omaggio alla Patrona della nostra Diocesi, il tutto in un clima festoso, caldamente cordiale e di grande fraternità.

Marina Spinosa

CONCERTO DEL CORO POLIFONICO DELLA BASILICA DI SANT’AGNESE FUORI LE MURA – ROMA

Domenica 25, ultima domenica del mese di maggio, nella Basilica di San Giuseppe alle 18.00 si è tenuta una Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore del Santuario p. Pietro Burek e animata dal Coro Polifonico della Basilica di “Sant’Agnese fuori le Mura” , di Roma. All’inizio della santa Messa , p. Pietro ha rivolto un caloroso saluto al Coro, al suo Maestro ed a tutti i musicisti. Al temine della Celebrazione , intorno alle 19.15 il grande Coro Polifonico diretto dal Maestro Roberto Musto ha tenuto un concerto dal titolo “Le Sette Parole di Cristo in croce”.

L’evento è stato organizzato dal Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini, in collaborazione con l’architetto Vincenzo Girolami ed il Rettore del Santuario Maria SS. “ad Rupes”, p. Pietro Burek.

“Le sette parole di Cristo in croce” sono una originale composizione del Maestro Roberto Musto incentrata su un tema molto sentito nella devozione popolare, oltre che di grande importanza nella liturgia.

L’assemblea ha avuto modo di apprezzare i virtuosismi vocali di un grande Coro polifonico a quattro voci miste, accompagnato da vari strumenti. Di grande effetto l’interazione fra musica elettronica, organo, coro, violino, tromba , flauto e clarinetto, uniti ad una sonorità profonda, ancestrale, emessa da tre particolari strumenti a fiato chiamati didjeridoo. Molteplici i sentimenti ed anche le emozioni forti suscitate in ciascuno dei presenti. Si è trattato di un vero e proprio invito alla preghiera e all’ascolto delle Parole del Signore sull’onda di tre particolari sonorità: una contemporanea, una classica ed una arcaica. Un’occasione davvero speciale per meditare sul sacrificio di nostro Signore sul Golgota e sulla sua Passione, una maniera tutta particolare per entrare ed immergersi nel suo cuore misericordioso, che ci ha amati “fino alla fine”. Ma è stata anche un’occasione per entrare in sintonia con l’umanità intera sofferente e redenta dal sangue di Cristo, che accoglie con gioia l”Amen” finale, preludio del gaudio della Resurrezione.

Al pubblico presente è stato offerto un autentico saggio di grande musica, di grande eleganza, stile e originalità. Ha colpito, in particolare, l’unione dei vari elementi e il modo perfetto di suonare e cantare insieme: la loro armonia testimoniava, infatti, il grande impegno e la bravura di ciascuno oltre che la capacità di ascolto attento degli altri.

Molto belle le parole di ringraziamento che p. Pietro ha rivolto al Coro polifonico al termine del concerto: "è stato un momento privilegiato per ascoltare in contemplazione e meditare ad occhi chiusi le Sette parole di nostro Signore in Croce: sette parole ripetute…… ma a parlare è stata la musica. In quest’opera il Maestro e compositore ha saputo trasmettere lo spirito della Passione sul Golgota….abbiamo visto vari volti, varie persone, sentito parole, urla, strilli e il silenzio,…che ci hanno fatto sentire i brividi e poi l’Amen finale che manifestava e anticipava la gioia della resurrezione: non dimentichiamo infatti che la gioia della Pasqua affonda le sue radici e nasce dalla croce”.

Emozionante anche il momento in cui il Sindaco Rodolfo Mazzolini ha consegnato al Maestro Roberto Musto una targa-ricordo con la foto di Castel sant’Elia, cuore della valle Suppentonia.

Questa è la prima volta che questo eccezionale Coro si esibisce presso il nostro Santuario e ci auguriamo di cuore che il Maestro, i cantori ed i musicisti accolgano l’invito che il Rettore ha rivolto loro al termine del concerto e che vengano presto a gratificarci e a edificarci con la loro presenza.

Il linguaggio della musica è universale ed è quello della bellezza, capace di unire gli uomini e di portarli ad alzare lo sguardo verso Dio. E dunque, da questo Santuario ci uniamo al Rettore, padre Pietro, per manifestare tutta la nostra gratitudine agli organizzatori dell’evento, al Coro e, in particolare, al Maestro Roberto Musto per la grande professionalità, creatività e per la sua grande umanità. Grazie a tutti voi perché la grandezza e la bellezza della musica che ci avete proposto aiutano Dio a costruire un mondo migliore, di amore, di solidarietà e di pace.

Marina Spinosa

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