VIGILIA DELLA SOLENNITA’ DI SAN GIUSEPPE

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Nella Basilica di san Giuseppe dal 15 al 18 marzo si è tenuto un Triduo, guidato da p. Stanislao, in preparazione alla solennità di san Giuseppe: tre giorni di intensa preparazione, di preghiera e di meditazione durante i quali i fedeli presenti hanno avuto modo di conoscere più da vicino e in maniera più approfondita la figura del grande Patriarca san Giuseppe.

Al termine del Triduo, martedì 18 marzo nella Vigilia della solennità di san Giuseppe, alle 18.30 sempre nella Basilica di san Giuseppe si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore del nostro Santuario, p. Pietro Burek. La Liturgia è stata animata dalla Banda Musicale di Castel Sant’Elia, diretta dal maestro Rino Fabrizi.

Come ha affermato p. Pietro all’inizio della santa Messa, l’idea di avvalersi della Banda in occasione dell’importante solennità di san Giuseppe è nata il 6 gennaio scorso durante il concerto che la Banda Musicale ha tenuto nella Chiesa parrocchiale di Castel sant’Elia.

Alla celebrazione, presente il Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini, la Giunta comunale e tanti fedeli. Nel saluto iniziale che p. Pietro ha rivolto alle autorità presenti, al presidente Marco Imbrauglio e a tutti i componenti la Banda, il Rettore ha voluto anche ringraziare ancora una volta la Pro-Loco e i volontari della Protezione Civile per la collaborazione e la disponibilità dimostrata durante la “Peregrinatio” della statua di San Michele Arcangelo del settembre dello scorso anno.

Bella l’atmosfera di preghiera e di raccoglimento che la Banda e il Maestro Rino Fabrizi hanno saputo creare in Basilica con l’esecuzione di stupendi brani di musica sacra.

Durante la sua omelia, p. Pietro ha sottolineato che san Giuseppe è il patrono della vita interiore: ”per credere bisogna lasciarsi condurre perché con Dio non si può discutere. Il nostro deve esser un impegno alla docilità. Quando la fede è viva, è sempre pronta a lasciare il primo posto a Dio”.

P. Pietro ha posto al centro della sua bella omelia la figura di San Giuseppe e sulle sue virtù di uomo giusto, fedele, obbediente, umile e silenzioso. Partendo dalla pagina del vangelo secondo San Matteo appena proclamata, ha richiamato l’attenzione dell’assemblea su una frase all’apparenza misteriosa”…era un uomo giusto, dice Matteo nel suo Vangelo. Ma che cosa significa “giusto”? Nella Sacra Scrittura, giusto non è solo colui che agisce con giustizia, ma è colui che si conforma alla volontà di Dio, colui che agendo in questo modo diventa amico di Dio, perché compie ogni azione spinto dall’amore. Giuseppe non ha dubbi su Maria, sa di trovarsi davanti a un grande mistero, ad un evento realizzato dalla potenza di Dio , ecco perché sa chinarsi di fronte a questo mistero. San Giuseppe è obbediente perché acconsente con fede alla parola dell’angelo, spinto dall’amore obbedisce alla volontà di Dio. San Giuseppe era un uomo di grande fede. La fede precede sempre l’obbedienza. Egli crede nell’opera dello Spirito Santo, da cui riceve la missione, quella di custodire e di proteggere Gesù, che significa “Dio salva”. E se noi oggi, dopo più di duemila anni possiamo invocare il Nome di Gesù, lo dobbiamo a San Giuseppe e a Maria. Impariamo da San Giuseppe l’umiltà, ma anche il silenzio: san Giuseppe infatti serbava, accoglieva, meditava tutto nel suo cuore. E infatti solo nel silenzio si riesce ad intuire la presenza del Signore e ad ascoltare la Sua parola e a risponderGli con fede. San Giuseppe, protettore della Chiesa universale,è tanto amato e venerato nella nostra Congregazione di san Michele Arcangelo. San Giuseppe, uomo giusto umile, rendici attenti alla voce del Padre….

Prima della benedizione finale è stata recitata la preghiera a san Giuseppe. A conclusione della Messa tutti i fedeli hanno ascoltato in piedi l’Inno della Madonna “ad Rupes”, eseguito con grande maestria dalla Banda Musicale.

Terminata la santa Messa ha preso la parola Marco Imbrauglio per presentare alcuni brani che la Banda musicale ha poi eseguito. Si tratta della “Sinfonia di un addio”, seguita da “la Califfa” di E. Morriconi, solista: Stefania Bianchini; l’”Ave Maria del Montegrappa, brano dedicato al nostro vescovo Romano ed infine la “Sinfonia del Tancredi , di G.Rossini.

Grazie al maestro Rino Fabrizi e a tutti i componenti della Banda Musicale di Castel Sant’Elia che hanno saputo eseguire questi impegnativi brani con grande maestria, donando a ciascuno dei presenti l’opportunità di poter gustare alcuni stupendi brani musicali, edificanti per l’anima. Grazie perché anche in questa importante occasione siete stati messaggeri della bellezza ed anche messaggeri della fede, poiché avete messo al centro della vostra attività nel servizio liturgico la gloria di Dio.

Marina SPINOSA