Nella preziosa cornice della Basilica di San Giuseppe, il giorno 21 aprile- IV Domenica di Pasqua detta anche “del Buon Pastore”e 53.ma Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni - alle ore 18.00 si è tenuta la solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi di Civita Castellana durante la quale,con il rito di ordinazione presbiterale, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Romano Rossi ha ordinato sacerdote il diacono Łukasz NOWAK, appartenente alla Congregazione di San Michele Arcangelo.
Alla cerimonia, presenti centinaia di fedeli provenienti dalle parrocchie di Castel sant’Elia, Civita Castellana e Nepi. Molte anche le autorità civili e militari tra le quali, in rappresentanza della città di Castel Sant’Elia il sindaco Vincenzo Girolami con la giunta comunale e in rappresentanza della città di Nepi, il sindaco Pietro Soldatelli.Presente anche il Luogotenente della Stazione dei Carabinieri di Castel Sant’Elia Davide Querci. Numerosissimi i sacerdoti concelebranti, molti dei quali appartenenti alla Congregazione di San Michele Arcangelo: Padre Dariusz Wilk, Superiore Generale della CSMA, Padre Bogdan Kalisztan, Superiore della Provincia Italo - Elvetica, il Superiore, Don Mirosław, lo zio di Lucaed anche il Parroco della parrocchia nativa di Luca, molti i religiosi e le religiose, la mamma di Luca, la sorella, la zia ed altri familiari venuti dalla Polonia. La cerimonia è stata allietata dal coro di Castel Sant’Elia e del Santuario.
All’inizio della celebrazione, Padre Pietro Burek, Rettore del Santuario, ha preso la parola per rivolgere un caloroso saluto ed un ringraziamento al Vescovo Romano e alle autorità civili e militari presenti, ma anche per mettere in evidenza l’importanza del “grandissimo dono del sacerdozio, al quale Luca si è preparato da tempo. Un giorno solenne, un giorno di partenza per essere “Alter Christus” per tutti e, proprio a partire da Cristo, diventare sorgente che comunica vita agli altri, per essere l’Olio di Salvezza che è Cristo”.
Nella sua omelia il Vescovo Romano Rossi si è soffermato sulla pagina del Vangelo appena proclamata sottolineando che “il pastore mette in gioco la vita per le pecore e tutto questo avviene nella libertà, avviene nella lucidità, nella totale consapevolezza”. Poi, rivolgendosi a Luca ha aggiunto:“e qui, oggi, nel sacramento dell’Eucaristia la tua ordinazione sacerdotale sarà apertura alla resurrezione, valorizzando la dedizione totale, fino alla croce e vorremmo pregare stasera con te perché il sogno del pastore si trasformi in grazia, il risveglio del realismo si trasformi in vocazione, in chiamata. Il risveglio non smentisca la credibilità del sogno: Gesù è stato molto chiaro, non ti ha proposto regole di ingaggio, né successo facile. Tu hai toccato con mano la durezza dei muri di pietra e di gomma, hai toccato con mano quello che sperimentiamo anche noi molte volte: l’impotenza e, per quello che ho potuto vedere, hai reagito con un supplemento di gioia e di speranza. E se l’ingenuo entusiasmo è sottoposto ad essere vagliato, la formazione profonda emerge al risveglio, per confermare il sogno e il sogno è la grazia: Lui oggi ti inserisce, ti risucchia nel movimento che lo ha portato glorioso presso il Padre e ti rende tramite del Suo Spirito”.
Ma il Vescovo Romano ha dato un ulteriore passo, partendo da un aspetto di fondamentale importanza presente nella seconda lettura, con queste parole: “il mondo, quando non ti conosce, farà di tutto per convincerti che la tua diversità è stranezza. Luca, il mondo farà di tutto per farti scoprire che sei un ragazzo, che dovresti affrettarti ad aprire gli occhi, ad adattarti: lo vedi come sono gli altri? Lo vedi quelli più vecchi di te? Chi sarai: l’unico ingenuo che pensa di morire da eroe? Noi stasera pregheremo il Signore perché il tuo risveglio ti faccia toccare la vocazione: mi hai chiamato per questo, perché il tuo risveglio ti faccia considerare la grazia della diversità. Le pecore finiranno alla fine per riconoscere la tua voce per entrare nel circuito se tu sarai rimasto eco della voce del tuo Signore. IL tuo risveglio ti darà la possibilità di appartenere al Signore, di essere come Lui. Ti farà vedere la responsabilità come condizione per essere adulto. Tu diventerai adulto quando sarai ostinatamente fedele nel continuare a credere che il sogno è realizzabile anche quando ti pungerà il risveglio e ti inviterà a più miti consigli”.
Ed infine Monsignor Romano ha concluso la sua omelia con queste parole: “Oggi è facile sentirsi incantati, sedotti dalle sfumature leggiadre e amabili del Buon Pastore. Quando arriva il risveglio, allora comincia la vita, allora ci sei davvero, allora ti trovi…Hai cominciato ad imparare, caro Luca, abbi fiducia e rimani fedele. Fiducia e fatica della fedeltà non sono in contrasto, sono una la condizione dell’altra”.
Durante il rito di Ordinazione presbiterale, molto bello, ricco e complesso, molti sono stati i momenti di grande commozione.
Particolarmente toccante quello delle litanie guidate da Padre Paolo e cantate da tutto il popolo di Dio presente in Basilica e della prostrazione dell’eletto, simbolo di spoliazione, di umiltà, di consegna totale della propria vita nelle mani di Dio.
Ancora molta commozione quando il Vescovo Romano ha domandato all’ordinando: «Vuoi essere più strettamente unito a Cristo Sommo sacerdote, che come vittima pura si è offerto al Padre per noi, consacrando te stesso a Dio insieme con lui per la salvezza di tutti gli uomini?
Il “sì” di Lucaal Signore che lo ha chiamato al ministero sacerdotale è arrivato al cuore di ogni fedele che ne ha colto il significato più profondo: un sì all’amore che non ha altra regola che il dono di totale di sé.
Altri momenti di grande partecipazione quando, dopo l’imposizione delle mani sul capo dell’eletto fatta dal vescovo e dagli atri sacerdoti, è stata letta la preghiera consacratoria e Padre Luca, ordinato presbitero, è stato subito salutato calorosamente da un grande applauso. Sempre in questa atmosfera di preghiera, di profonda commozione e di rendimento di grazie, resa piena dalla presenza dello Spirito, è avvenuta poi la vestizione degli abiti sacerdotali, l’unzione crismale e la consegna del Pane e del Vino.
Al termine della cerimonia, dopo il ringraziamento di Padre Luca, tutti i presenti si sono trasferiti nel chiostro del convento dove era stata preparata, anche con la collaborazione e il servizio del “Team Organizzativo del Santuario”, una cena in onore del novello sacerdote, alla quale hanno preso parte il Vescovo Romano, le autorità civili e militari e tutti i fedeli presenti alla celebrazione. Una giornata di festa per tutta la Chiesa, un giorno indimenticabile per le comunità parrocchiali presenti e per tutti coloro che hanno partecipato all'ordinazione sacerdotale di p. Luca, sacerdote per sempre.
Auguriamo fin d’ora a Padre Luca di rimanere sempre unito al Signore, sotto lo sguardo materno e amorevole di Maria Santissima e vogliamo usare le parole del Rettore Padre Pietro: “che tu sia, Padre Luca, un sacerdote vero, un sacerdote nel senso più alto del termine perché tu possa vivere il ministero sacerdotale in pienezza e in santità di vita perché, al servizio di Cristo, Maestro, Sacerdote e Pastore, tu possa contribuire ad edificare la Chiesa”.
Marina SPINOSA