CHIUSURA DELLA PORTA SANTA DELLA BASILICA DI SAN GIUSEPPE

A conclusione del Giubileo Straordinario dell'Anno della Misericordia, domenica 13 novembre sono state chiuse tutte le Porte Sante che erano state aperte il 20 dicembre 2015 in tutte le diocesi del mondo.

Così è avvenuto anche nel nostro Santuario quando, in quella data, in comunione con tutta la Chiesa, la Porta Santa della Basilica di San Giuseppe è stata “chiusa” con una solenne Concelebrazione Eucaristica di ringraziamento a conclusione del Giubileo Straordinario dell’Anno Santo della Misericordia. presieduta dal Rettore Padre Pietro, incaricato dal nostro Vescovo Romano a sostituirlo in questa importante occasione, e concelebrata da p. Giorgio, p. Riccardo e p. Teddy.

Presenti alla cerimonia, tra i numerosissimi fedeli in Basilica, il Sindaco e il vice Sindaco di Castel Sant’Elia, il Sindaco di Nepi e il Luogotenente dell’Arma dei Carabinieri di Castel Sant’Elia.  La liturgia è stata animata dal coro del Santuario diretto dal diacono Paolo all’organo e il Maestro Ivo all’oboe, mentre il servizio liturgico è stato svolto dai seminaristi Jarek, Pietro, Adrian e da fra’ Vladimiro e fra’ Andrea.

Molto belle e profonde le riflessioni proposte dal Rettore, che nella sua omelia ha condiviso ed ha affidato all’assemblea una  riflessione su tre parole-chiave: “giudizio”, “misericordia” e  “conversione”.  Per quel che riguarda la prima      parola-chiave, p. Pietro, riallacciandosi alla Parola di Dio del giorno, che riguardava il “giudizio”, così si è espresso:” Nella nostra vita, carissimi, facciamo presto a dare dei giudizi……e veniamo anche giudicati …però quando concluderemo la nostra vita ci aspetta un esame molto difficile: ci aspetta il giudizio. E quando parliamo di giudizio finale non dobbiamo immaginare ciò che avverrà alla fine del mondo, quando tutto scomparirà, quando il Signore ritornerà. Il Signore lo incontreremo quando lasceremo questo mondo. Ecco l’esame finale, che non è l’esame di baccellierato, né di licenza o di dottorato ma molto più difficile: l’esame sulla nostra vita, sull’amore ricevuto, vissuto e condiviso attraverso i gesti concreti. Carissimi, la Parola di Dio non vuole infondere angoscia o paura nei nostri cuori. Vuole semplicemente ricordarci questo fatto e vuole che prendiamo consapevolezza che in quel giorno dovremo sostenere l’esame più difficile.  Speriamo che ciascuno di noi possa affrontare quell’esame finale e poi il giudizio finale con molta serenità, preparandosi e impegnandosi in questa vita”.

Poi padre Pietro ha proposto una riflessione sulle altre due parole chiave, legate strettamente alla prima: la “misericordia” e la “conversione”.  Sul secondo aspetto, quello della misericordia, ecco le parole del Rettore:” questa sera invito ciascuno di voi e invito me stesso a fare un momento di verifica: come abbiamo vissuto questo tempo santo, questo tempo di grazia, questo tempo favorevole? La misericordia che era al centro del percorso che avevamo davanti è stata davvero il motivo che ci ha spinto a fare determinate scelte? La misericordia che ci è stata data l’abbiamo davvero gustata, l’abbiamo davvero sperimentata? La misericordia che ci è stata donata ci ha permesso di avvicinarci ancor di più al Signore? Ci ha resi più misericordiosi?....... Vivere la misericordia significa prima di tutto sperimentare quanto Gesù ci ha rivelato e continua a donarci in modo concreto. Vivere la misericordia vuol dire sperimentare il perdono, sperimentare quei momenti in cui Gesù ti dice: “i tuoi peccati ti sono rimessi, alzati e cammina”. Sperimentare la misericordia, in quanto amore del Padre, vuol dire riacquistare la Luce che ci permette di discernere, di scegliere e di vivere, la luce che ci viene tolta dal peccato e che ci fa diventare non vedenti. Ma tutto questo ci indica che è necessario il terzo elemento: la conversione. Papa Francesco ci dice e non smette mai di dirci che non esiste misericordia se non c’è la conversione. Per sperimentare la misericordia è necessaria la conversione, cioè il continuo ritorno al Signore, dire di sì a Gesù nel quotidiano e rispondere al Suo invito “vieni e seguimi”, dicendogli: “eccomi, Signore, sono pronto a seguirti oggi, in questo momento, nella Via che ci indichi tu, che è la Verità e la Vita. Carissimi, ricordiamoci dunque che si gioca tutto qui e ora, nel momento presente per poter vivere in futuro con serenità e gioia quel momento di passaggio che un giorno ci attende e per superare in maniera brillante l’esame finale”.

Durante la Santa Messa, P. Pietro ci ha ricordato che le Porte Sante nelle Chiese locali sono state chiuse ma che la Porta della Basilica di San Giuseppe e quella della Grotta della Madonna rimangono aperte, anzi spalancate a tutti i fedeli per continuare a camminare lungo il percorso intrapreso con tutta la Chiesa in questo Anno giubilare perché, come dice Papa Francesco nella Bolla di indizione del Giubileo della Misericordia: "abbiamo sempre bisogno di contemplare il mistero della Misericordia che è fonte di gioia, è fonte di serenità, fonte di pace, è condizione della nostra salvezza".

Marina SPINOSA

4691966
Today
Yesterday
This Week
This Month
529
951
1480
16866

EUR