ORDINAZIONE DI TRE DIACONI: WILLIAM, MOSES E PAOLO NELLA BASILICA DI SAN GIUSEPPE

         Grande festa e grande commozione al nostro Santuario quandodomenica 2 ottobre alle 18.00  si è spalancata la Porta Santa della Basilica di San Giuseppe per lasciare entrare il lungo corteo di sacerdoti guidati dal nostro vescovo Romano. Iniziava così la solenne Concelebrazione Eucaristica durante la quale, per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di S.E.Rev.ma  Mons. Romano Rossi, sono stati ordinati tre  diaconi appartenenti alla Congregazione di san Michele Arcangelo: William  Kachingwe,  Moses Kabota Chishimba  e Paweł Zagórski.

         La Santa Messa è stata  concelebrata da  numerosi sacerdoti  micaeliti: il superiore della provincia italo - elvetica p. Bogdan Kalisztan,  p. Pietro Burek, Rettore del nostro Santuario, p. Wladyslaw Suchy, Rettore del Santuario di San Michele Arcangelo a Monte Sant'Angelo, p. Marian Babula, Procuratore Generale della Congregazione di San Michele Arcangelo, p. Boguslaw Turek, Sottosegretario alla Congregazione per le Cause dei Santi, p. Janusz Konopacki, parroco di Nepi, p. Ryszard Niziolek, parroco di Castel Sant'Elia, Mons. Tymon Chmielecki, ufficiale della Segreteria di Stato del Vaticano, ed altri.

         Molte le autorità civili e militari presenti in mezzo alla numerosissima folla di fedeli presente in Basilica, che ha vissuto momenti di grande commozione e di grande gioia nell’accogliere e salutare con letizia un dono immenso per tutta la Chiesa: l’ordinazione  di tre nuovi diaconi. Sentimenti di gioia condivisi e provati in particolare dai tre ordinandi, nei quali si avvertiva un grande coinvolgimento e una forte trepidazione, assieme ad una grande fiducia e abbandono alla volontà di Dio.

              All’inizio della celebrazione ha preso la parola padre Pietro  per ringraziare il vescovo Romano, i sacerdoti concelebranti e le autorità civili e militari presenti , sottolineando che “la celebrazione odierna si inserisce all'inizio del mese di ottobre, un mese, per antica tradizione, di devozione mariana, in modo particolare con la fervente preghiera del Santo Rosario. Proprio per questo motivo, durante questa solenne Concelebrazione vogliamo proclamare assieme a Maria il solenne “Magnificat”, manifestando così al Signore tutta la nostra gratitudine per le grandi cose che ha operato e continua ad operare in noi e in mezzo a noi” .

         Nella sua omelia, Monsignor Romanoriferendosi alla Lettera a Timoteo ha sottolineato più volte e con forza - che agli occhi del mondo il Vangelo può apparire scandalo e follia ma, rivolto agli ordinandi, ha aggiunto:” la vostra vita sia testimonianza della sua forza di salvezza, che la sapienza di Dio è più grande della sapienza degli uomini e che la grande libertà è quella di offrirsi nelle mani del Signore, come state per fare questa sera. Stasera riceverete lo Spirito, mediante l’imposizione delle mie mani…..E l’elemento decisivo è questo: se lo Spirito funziona, il Vangelo è potenza di salvezza; se lo Spirito si estingue, apparirà anche a voi – e sarà terribile – follia e scandalo, fanatismo e privazione della vostra gioia di vivere….Lo Spirito in realtà è effervescente, incandescente dentro di voi”.

         Con grande vigore, Monsignor Romano ha proseguito dicendo: ”Lo Spirito è Spirito di forza, è efficace, è Spirito di Agape, è l’amore di Dio verso di te, è lo Spirito di sapienza spirituale, di discernimento, di “vedere oltre”. Questo Spirito vi renderà vivi, cari fratelli, purché sia mantenuto, sia custodito e sia sviluppato. C’è questo verbo “ti ricordo di ravvivare il dono di Dio”. Pochezza della traduzione. Il verbo che qui Paolo usa è un verbo che ha tre componenti: una dice “fuoco”, una dice “vita” e una dice “novità”. Questo, amici, fratelli, reverendi, è davvero il cuore dell’esperienza cristiana: uno Spirito come fuoco, per la vita, continuamente giovane e che continuamente ti rinnova. Se non è nuovo, è invecchiato; se non è vita, è legge e se non è fuoco, è abitudine ripetitiva. Questa è la condizione, allora…… l’impossibile diventa l’unica misura reale  per chi si pone al servizio del regno di Dio.

         Altissimo il punto in cui il nostro vescovo Romano ha fatto riferimento ai miracoli che avvengono continuamente nei confessionali, nell’Eucaristia, nel perdono e nell’amore reciproco. Poi, prendendo come esempio i genitori, umili testimoni dell’amore e del fatto che i miracoli avvengono ogni giorno, Monsignor Romano Vescovo ha esortato tutti all’umiltà e a vivere il fuoco dell’amore, usando  parole forti e         incisive: ” se non esiste il miracolo, non esiste nulla! E come si fa ad essere veramente genitori se non si crede all’impossibile?…….Ti propongo per la medaglia d’oro! Ma quale medaglia d’oro! Ho fatto quello che dovevo fare: sono un genitore!  Ecco, lì arde il fuoco della vita che si chiama amore. E nei cristiani, cosa arde? E nei preti, cosa arde? E nei religiosi, cosa arde? Arde qualcosa?  O è solo dipinto, il fuoco? Ecco dove chiudiamo da dove siamo partiti, dove il Vangelo non vi apparirà mai follia e scandalo ma vi apparirà sapienza di Dio, potenza di Dio, libertà di Dio, grazia di Dio”.

         Al termine della cerimonia hanno preso la parola i neo-diaconi Paolo e William per ringraziare Dio, che li ha chiamati alla dignità diaconale. Il ringraziamento si è esteso poi al vescovo Romano, ai sacerdoti, ai genitori, agli amici e a tutti i presenti, che sono stati invitati al buffet preparato con tanto amore dalle gentili signore del “Team Organizzativo del Santuario”, che sempre con tanta generosità si prodigano nel preparare squisiti  piatti e a creare una  festosa atmosfera di accoglienza familiare.

         Ed ora, da questo sito rivolgiamo il nostro augurio ai neo-diaconi  William, Moses e Paolo: possiate testimoniare Cristo nella vita quotidiana e vivere la carità - l’amore che tutto abbraccia,  tutto sopporta,  tutto comprende e ama - esercitandola con gioia, portando la  speranza e la fiducia dove sembrano essere sparite, vivendo l’amore  verso Dio incarnato nell’amore verso i fratelli. E che tutto questo sia fatto, come vi ha detto padre Pietro, con umiltà ricordandovi sempre che siete solo uno strumento nelle mani del Signore e che senza di Lui nulla  è possibile.  

Marina SPINOSA

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