Venerdì 4 aprile. Ore 14.00 appuntamento nel piazzale antistante l’entrata in Santuario. Qualche giorno prima Padre Pietro ha telefonato dicendo che ci sarebbe da pagare un piccolo supplemento perché siamo pochi partecipanti. Oddio, mi sono detta:saremo 4 gatti?? Invece nel piazzale vedo più di una ventina di persone e mi rincuoro.
Si parte. Il tempo non è dei migliori. Quasi tutto il viaggio piove. Al freddo dell’esterno fa però da contraltare il calore interno al pullman non è solo quello del riscaldamento acceso: tra preghiere, canti, distribuzione di dolcetti e caramelle si respira un’ atmosfera di totale condivisione.
I fardelli del cuore non li ho potuti lasciare a casa ma ora mi sento già più serena…
Arriviamo a Monte Sant’Angelo quasi alle 21.00. Mi viene il dubbio che l’autista abbia sbagliato strada ed anziché andare a sud ci abbia portato a nord visto che c’è una nebbia da Val Padana. Il campanile del Santuario, con i suoi 40 metri di altezza e il colore bianco delle pietre, sembra un angelo che veglia silenzioso.
Il tempo di prendere le chiavi delle stanze, piccola rinfrescatina e subito a cena. Familiarizzo con i miei compagni di pellegrinaggio. Molti tra loro già si conoscono, ma sono tutti cordiali ed alla mano ed io non mi sento estranea.
Si va a letto presto perché domani mattina ci aspetta San Padre Pio!
Sabato 5 aprile mattina. Sveglia alle 6.30. Per le mie abitudini è l’alba. E’ strano però: nonostante la mia pressione bassa, l’alzataccia così mattutina non influisce né sul fisico né sull’ umore … ed io sono subito pimpante!!
Mercoledì 19 marzo, al termine della recita del santo Rosario, alle 17.00 nella Basilica di San Giuseppe si è tenuta una Messa solenne presieduta da p. Pietro Burek e concelebrata da p. Giuseppe, p. Giorgio, p. Stanislao, p. Teddy e don Giacinto.
L’animazione liturgica è stata affidata al gruppo musicale “Michael”, composto dai seminaristi del Santuario, i quali hanno proposto nuovi canti e nuovi arrangiamenti, rendendo ancor più solenne la Celebrazione Eucaristica.
Molto bella l’omelia di p. Stanislao, il quale ha sottolineato l’importanza di una frase tratta dal Vangelo del giorno: ”Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo”, perché proprio qui “possiamo dire che sia racchiusa la missione che Dio affida a Giuseppe: quella di essere custode di Maria e di Gesù”. Poi p. Stanislao ha sottolineato “come” san Giuseppe abbia esercitato la sua missione “con la custodia del silenzio, con la presenza, la fedeltà, l’amore, anche quando non comprende…..ma sempre con una costante attenzione verso Dio, aperto ai segni e con una grande disponibilità”. Poi, partendo sempre dall’esempio di San Giuseppe, ha proseguito dicendo: ”come san Giuseppe, avere Cristo al centro della nostra vita significa avere la forza per custodire gli altri e ciò che Dio ha affidato alle nostre mani. Il custodire riguarda tutti: custodire il creato, ogni creatura, l’ambiente, la gente, avere cura di tutti con amore e rispetto soprattutto verso gli anziani, le persone fragili, quelli che vivono ai margini nel nostro cuore e vivere le amicizie sempre con sincerità e rispetto. Tutto ci è stato affidato e abbiamo la responsabilità di custodire…….e di custodire anche il nostro cuore e vigilare sui nostri sentimenti”. Ed infine p. Stanislao ha fatto un’ultima riflessione sulla figura di san Giuseppe, definendolo “uomo forte, coraggioso, lavoratore ma anche tenero. La tenerezza esprime fortezza d’animo, compassione, apertura all’altro, amore. Non dobbiamo aver paura di fare del bene, non dobbiamo aver paura della tenerezza”, come dice anche Papa Francesco.
Al termine della sua omelia p. Stanislao ha invocato a S. Giuseppe perchè insegni a ciascuno a custodire con amore e per amore tutto ciò che Dio gli ha dato e poter crescere, per sua intercessione, in sapienza e in grazia.
Prima della benedizione finale e della preghiera a san Giuseppe e a san Michele Arcangelo, p. Pietro ha preso la parola per fare gli auguri a tutti i papà e per rivolgere un affettuoso augurio di Buon Onomastico a p. Giuseppe, esprimendogli tutta la gratitudine sua, della comunità dei micaeliti e dei fedeli che frequentano il Santuario per l’esempio che dà a tutti “ incarnando le virtù e lo stile di vita di San Giuseppe”.
Da questo Santuario grazie ancora una volta al gruppo “Michael” per il servizio, per l’impegno, il loro lavoro e la loro partecipazione e tanti auguri a tutti i Giuseppe e a tutti i papà, nel giorno della loro Festa!
Marina SPINOSA
Vedi le foto: VIGILIA DELLA SOLENNITA’ DI SAN GIUSEPPE - fotoreportage
Nella Basilica di san Giuseppe dal 15 al 18 marzo si è tenuto un Triduo, guidato da p. Stanislao, in preparazione alla solennità di san Giuseppe: tre giorni di intensa preparazione, di preghiera e di meditazione durante i quali i fedeli presenti hanno avuto modo di conoscere più da vicino e in maniera più approfondita la figura del grande Patriarca san Giuseppe.
Al termine del Triduo, martedì 18 marzo nella Vigilia della solennità di san Giuseppe, alle 18.30 sempre nella Basilica di san Giuseppe si è tenuta una solenne Concelebrazione Eucaristica presieduta dal Rettore del nostro Santuario, p. Pietro Burek. La Liturgia è stata animata dalla Banda Musicale di Castel Sant’Elia, diretta dal maestro Rino Fabrizi.
Come ha affermato p. Pietro all’inizio della santa Messa, l’idea di avvalersi della Banda in occasione dell’importante solennità di san Giuseppe è nata il 6 gennaio scorso durante il concerto che la Banda Musicale ha tenuto nella Chiesa parrocchiale di Castel sant’Elia.
Alla celebrazione, presente il Sindaco di Castel Sant’Elia Rodolfo Mazzolini, la Giunta comunale e tanti fedeli. Nel saluto iniziale che p. Pietro ha rivolto alle autorità presenti, al presidente Marco Imbrauglio e a tutti i componenti la Banda, il Rettore ha voluto anche ringraziare ancora una volta la Pro-Loco e i volontari della Protezione Civile per la collaborazione e la disponibilità dimostrata durante la “Peregrinatio” della statua di San Michele Arcangelo del settembre dello scorso anno.
Bella l’atmosfera di preghiera e di raccoglimento che la Banda e il Maestro Rino Fabrizi hanno saputo creare in Basilica con l’esecuzione di stupendi brani di musica sacra.
Durante la sua omelia, p. Pietro ha sottolineato che san Giuseppe è il patrono della vita interiore: ”per credere bisogna lasciarsi condurre perché con Dio non si può discutere. Il nostro deve esser un impegno alla docilità. Quando la fede è viva, è sempre pronta a lasciare il primo posto a Dio”.